“L’Abruzzo che é un territorio tradizionalmente onesto, tranquillo e lontano dai riflettori, in generale, é appetibile alle mafie e quindi esposto alle infiltrazioni della malavita organizzata, ma la guardia é alta e ci si difende”. Queste le parole del procuratore distrettuale abruzzese antimafia, Fausto cardella, sul rischio infiltrazioni mafiose a pochi giorni dall’operazione internazionale contro il traffico di sostanze stupefacenti che ha portato all’arresto di ben 71 persone. L’inchiesta ha portato tra l’altro alla luce una cellula dell’organizzazione a Pescara incaricata di smerciare la droga nel mercato italiano il che significa che l’Abruzzo viene visto con molto interesse dalle mafie: “Le zone maggiormente esposte sono quelle abitate da gente sana e onesta – prosegue Cardella – e proprio per questo caratterizzate da una minore presenza di Forze dell’ordine, bisogna compensare con una maggiore qualità investigativa e di vigilanza che si traduce comunque anche nell’esigenza di risorse umane e non.”