Si é risolta all’alba di questa mattina la vicenda che ha tenuto tutti con il fiato sospeso ad Atri, dove dai ieri pomeriggio, un meccanico di 47 anni Gabriele Colleruoli, dopo un acceso litigio con i genitori si é barricato nella taverna del suo villino in Contrada Montagnola, armato di tutto punto con undici fucili di caccia ed una pistola minacciando il peggio. Sul posto già in serata sono giunti oltre al commissario di Atri Fedele Paolella, il suo medico di base, l’avvocato ed anche il sindaco di Atri Gabriele Astolfi, che ha seguito da subito l’evolversi della situazione. Di fronte all’insistenza dell’uomo si é reso necessario l’intervento di Nocs da Roma, insieme al Questore di Teramo Giovanni Febo e al sostituto procuratore Bruno Auriemma. Intorno alle 4 di questa notte l’irruzione del Corpo Speciale della Polizia anticipato da un flash bang, un ordigno innocuo che serve da diversivo, quasi contemporaneamente l’ingresso nella taverna di un’unità cinofila, ma l’uomo non ha dato il minimo cenno di resa, poi intorno alle 8.00 il felice epilogo. Colleruoli é stato trasportato all’ospedale San Liberatore di Atri dove é tuttora ricoverato in stato di choc. Sulle ragioni dell’insano gesto si pensa ad un periodo di particolare stress per problemi legati al lavoro, anche se tutti, ad Atri, a cominciare dal sindaco ritengono si tratti di una bravissima persona che non avrebbe mai fatto male a nessuno: “Tutti conoscono Gabriele qui ad Atri – ci spiega il sindaco Astolfi- é un meccanico di altissimo livello, non é sposato e vive per il suo lavoro. Ultimamente stava vivendo un momento difficile, probabilmente legato a qualche cliente che non l’aveva pagato e questo rappresentava per lui motivo di grande stress. Devo comunque ringraziare i Nocs per l’alta professionalià con la quale sono intervenuti senza che nessuno restasse ferito.”
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