Ricorre oggi il 13esimo anniversario della tragica scomparsa di Antonio Russo, il giornalista free lance di Francavilla al Mare, ucciso in Georgia in circostanze ancora misteriose. E ieri il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità una risoluzione presentata da Riccardo Chiavaroli; in particolare, il provvedimento invita a la Giunta e lo stesso Consiglio “a promuovere le più opportune iniziative dirette o attraverso il sostegno alla Fondazione Antonio Russo o altre associazioni private, volte a ricordare con le modalità e gli interventi più opportuni, la figura di Antonio Russo affinchè proprio dall’Abruzzo e grazie al ricordo di un suo straordinario concittadino, si affermi un messaggio di pace, di difesa dei diritti umani e civili e del valore imprescindibile della verità nell’informazione”.
Nato a Chieti nel giugno del 1960, Antonio Russo è stato un giornalista radicale, free lance, che ha svolto con passione, coraggio e professionalità il suo lavoro di corrispondente di guerra in diverse parti del mondo. Il 16 ottobre del 2000, mentre si trovava in Cecenia come corrispondente di guerra per Radio Radicale, fu assassinato a Tiblisi, probabimente a causa delle sue denunce pubbliche delle azioni cruente compiute dai militari russi contro la popolazione civile della Cecenia.
E, sempre oggi, il parlamentare di SEL, Gianni Melilla, insieme agli amici di Antonio Russo, manifesterà a Roma davanti all’ambasciata russa. “Mi attendo una chiara presa di posizione della ministra agli Affari Esteri, Emma Bonino” – ha detto Melilla che ha presentato un’interrogazione per fare riaprire il caso e per accertare, finalmente, la verità sulla morte del giornalista abruzzese.
Antonio Russo : 13 anni dopo l’assassinio, si cerca la verità
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