
Sono restii a parlare quando non c’è il presidente della loro associazione, ma alla fine qualcuno si concede al nostro microfono, perché da dire ha molto, sulle dichiarazioni del Ministro Alfano. Non ci stanno gli ambulanti del mercato senegalese nelle aree di risulta di Pescara, ad essere tacciati come il problema numero uno dell’Italia da affrontare per estirpare il commercio abusivo sulle spiagge della Penisola. Sono oltre 3.000 i Senegalesi in Abruzzo: gran parte di essi ha perso il lavoro fisso, e per necessità vende le proprie mercanzie, acquistate, ci dicono alcuni, da Italiani, in particolare a Napoli, e quando alla fine della giornata fanno i conti, il guadagno si aggira attorno ai 10 – 15 euro. Troppo pochi per campare le famiglie, spesso numerose, i bambini ed i ragazzi che frequentano le scuole della città, e non senza difficoltà, ci dice un ragazzino senegalese, studente di una scuola media che sogna, un giorno, di diventare un calciatore. Si rivolgono direttamente al ministro, i venditori ambulanti: “Lui non sa cos’è la povertà – ci dicono – vivere con poco, dover pagare l’affitto, mandare i figli a scuola. Se siamo andati via dal Senegal è perché non potevamo più rimanere. Difficile vivere lì. Noi vogliamo solo stare in pace qui in Italia. Non spacciamo, non rubiamo. I nostri figli sono nati qui, lasciateci vivere, facendoci vendere le nostre cose”. Sono abusivi, certo, lo sanno, e non è la frase “vu cumprà” ad averli offesi ma il fatto di essere considerati un problema vitale per l’Italia. Come dire, le priorità sono altre.
Intanto i venditori ambulanti africani stanno inscenando una protesta sotto il palazzo municipale ad Alba Adriatica dopo averlo fatto ieri a Martinsicuro davanti all’ingresso di palazzo di citta’. Protestano contro i continui blitz interforze voluti dal ministro Alfano e coordinati dalla prefettura di Teramo per arginare il fenomeno del commercio abusivo, specie su area demaniale. “Lasciateci lavorare”, gridano a gran voce, “abbiamo figli da sfamare”. Il flash mob di ieri a Martinsicuro ha avuto anche momenti di tensione quando a difendere la linea tracciata da Alfano a difesa del commercio regolare sono intervenuti alcuni esercenti locali. Il sit in di Alba Adriatica è presidiato da carabinieri e polizia locale. Gli ambulanti chiedono venga loro concessa la licenza di vendita.
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