Nell’ambito della razionalizzazione dei presidi territoriali è stata ipotizzata dal Ministro dell’Interno la chiusura dell’Ufficio di Polizia di Frontiera Aerea e Marittima di Pescara: una scelta unica nel panorama nazionale e fortemente insensata.
Il numero dei passeggeri dell’aeroporto internazionale d’Abruzzo è in costante crescita ed è passato dai 302mila passeggeri del 2003 ai 548mila del 2013. Tale aumento è sinonimo di forte interesse verso la nostra Regione, ma il piano di razionalizzazione è in grado di rendere vani tutti gli sforzi fatti in questi anni per promuovere la nostra terra.
La presenza dei presidi di Polizia negli aeroporti internazionali italiani è necessaria per soddisfare i requisiti di sicurezza richiesti dalle normative europee e nazionali, fra cui l’art. 2, comma 2, D.M. 85/99 e la mancanza della Polizia di Frontiera potrebbe comportare il declassamento o la chiusura dello scalo a seguito dei controlli di team ispettivi nazionali ed europei volti ad accertarne l’idoneità degli standard di sicurezza.
Inoltre, non vi sarebbero significativi risparmi dato che la Polizia di Frontiera è ospitata a titolo gratuito dalla Società SAGA e dalla Capitaneria di Porto e che le autovetture, i mezzi e la strumentazione tecnica sono forniti gratuitamente al Ministero dell’Interno dall’Agenzia Europa per le Frontiere e non sono utilizzabili per altri servizi.
Per questi motivi Andrea Colletti, deputato M5S in Commissione Giustizia, ha depositato un’interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro dell’Interno per chiedergli di rivalutare, alla luce di un significativo pericolo per la sicurezza di tutti i passeggeri e di un conseguente danno di immagine della nostra Regione a livello internazionale, nonché della mancanza di un concreto risparmio, l’opportunità politica ed economica di chiudere l’Ufficio di Polizia di Frontiera Aerea e Marittima di Pescara.
Colletti chiede anche alla Regione di farsi immediata portavoce, nei confronti del Ministero dell’Interno, di questa problematica. Il declassamento del nostro aeroporto è un rischio economico ed occupazionale per tutto l’Abruzzo.