Sono equiparati ad aiuti di Stato che, secondo le normative europee, possono falsare le regole della concorrenza. Con questa motivazione la Corte Costituzionale ha bocciato i 5 milioni e mezzo di euro che la Regione aveva stanziato con apposita legge a favore dell’aeroporto d’Abruzzo, il cui futuro immediato è nuovamente a rischio. Ed è un problema che non riguarda solo la struttura abruzzese ma riguarda diversi aeroporti italiani; per questo sarà necessario un intervento chiarificatore sia a livello di Governo centrale che in sede comunitaria.
Nella sua sentenza la Consulta ha spiegato in maniera inequivocabile che i fondi regionali sono da interpretare come aiuti di stato che possono alterare e falsare la concorrenza, incidendo sugli scambi tra i vari stati. E così, mentre su questa vicenda si chiude un lungo braccio di ferro tra Governo e Regione, immediatamente si riapre il problema riguardante le prospettive future dell’Aeroporto d’Abruzzo, già ridimensionato da Compagnie che hanno eliminato alcuni collegamenti internazionali.

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