Serie D L’Aquila – Morgia e le sue riflessioni

Serie D L’Aquila – La vittoria contro il Lanusei è passata quasi in secondo piano dopo il duro sfogo di Massimo Morgia. Serve unità di intenti

Dieci minuti di imbarazzo totale, settanta minuti di calcio champagne e 10 minuti finali di paura: è la sintesi del match contro il Lanusei che tradotta potrebbe significare squadra con carenza di personalità, con paura di sbagliare e con quel talento e quei concetti tattici che se espressi liberamente potrebbero fare male a chiunque. Alzi la mano chi a L’Aquila si ricorda tante palle gol costruite e tante azioni offensive: è il credo calcistico di Massimo Morgia. Occorre aggiungere la solidità difensiva e sopratutto la tranquillità mentale che oggi manca. E proprio verso quella tranquillità che manca che Morgia nel dopo gara ha puntato l’indice con uno sfogo talmente preciso e puntuale da lasciare tutti senza parole. ” Ci vuole unità di intenti” ha sentenziato il tecnico rossoblù. ” Si respira un clima difficile, io non faccio lo psicologo”. Come dire: tecnicamente posso aiutare la squadra, posso trovare soluzioni, posso far crescere i giocatori ma non posso lavorare sull’aspetto mentale se è condizionato da un clima ostile creato da noi stessi. Come dare torto a Massimo Morgia? L’ambiente aquilano ha detto a gran voce che non si accettano alternative alla vittoria del campionato. Esistono due strade per provare a primeggiare: puntare su giocatori onerosi e che hanno già vinto ( leggi Matelica che però non sta brillando) oppure costruendo un progetto e investendo al tempo stesso su chi guida quel progetto. L’Aquila ha scelto la seconda strada proponendo uno stile di fare calcio diverso. Ed è anche la strada giusta per programmare il futuro. Vincere investendo per giocatori esperti ti porta ad esultare oggi ma domani? Non solo. Ieri in campo c’erano tre giovanissimi ( tra i migliori in assoluto) prodotti del vivaio aquilano (bravi Fabrizio Rossi e Maurizio Ianni) : questa è la strada verso un futuro fatto di organizzazione e programmazione. Tre sono le certezze ad oggi: un presidente che piano piano si sta innamorando della sua squadra e che sta dimostrando con i fatti di voler riportare la squadra dove merita, un settore giovanile florido e produttivo, un progetto tecnico importante ( per la serie D un lusso a detta di tutti gli addetti ai lavori) . Tutto ciò che si riesce a fare di nuovo e che aiuti queste tre componenti ben venga. Un esempio. Soci che sposano il progetto e che vogliono aiutare Corrado Chiodi saranno sempre i benvenuti. Soprattutto se si dovesse riproporre una situazione che fino a qualche mese fa sembrava certa.