Endocrinologia Atri: Monticelli attacca Paolucci

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Endocrinologia Atri: Monticelli attacca Paolucci, il presidente della IV Commissione nonchè collega di partito dell’assessore regionale alla Sanità, riconsegna al mittente le accuse di “gasparismo”.

In particolare Luciano Monticelli si riferisce alle dichiarazioni riguardo ai presidi ospedalieri delle città non capoluogo di provincia definiti “residui del gasparismo della Prima Repubblica: puri centri di spesa clientelare senza alcuna competenza distintiva. Ma in merito al reparto di Endocrinologia al “San Liberatore” di Atri – spiega in una nota Monticelli – questa descrizione si adatta particolarmente male: nel 2014 l’endicronologia atriana, pur potendo contare su forze striminzite, ha dato un enorme contributo alla mobilità attiva della Regione, attirando pazienti in maggioranza non abruzzesi.

«Qui siamo ben oltre la “ristrutturazione” dei “doppioni” dell’offerta sanitaria, su cui pure ci sarebbe da discutere. Qui si sopprime un reparto che è un gioiello e produce un attivo per la collettività senza sapere che fine faranno i pazienti. Il caso dell’Endocrinologia mi pare simile a quello delle eccellenze pediatriche come la Fibrosi Cistica e l’Auxologia, reparti unici in Abruzzo, finanziati direttamente da Roma, che Luciano D’Alfonso ha pubblicamente promesso di rafforzare, ma che in realtà, come il Dott. Moretti ha spiegato a noi della V Commissione giovedì scorso, vengono messi in condizioni di non funzionare – ed ancora Monticelli – Siamo di fronte ad un singolare strabismo: i vertici regionali dichiarano di voler puntare alla specializzazione del singolo presidio su patologie particolari, ma nel caso atriano stanno procedendo allo smantellamento delle eccellenze e alla conferma dei reparti “generici” tipici di un Ospedale di Base. Predicano il Futuro e ricreano gli anni Settanta. Noi, che veniamo dipinti come i cavernicoli campanilisti, li invitiamo invece a coltivare le eccellenze acquisite, dando ad esse il modo di funzionare al meglio, con un occhio alla mobilità attiva e passiva. Nel caso atriano, coltivare le eccellenze significa far funzionare decentemente le eccellenze pediatriche (il che comporta la necessità della conferma della Pediatria H24, dell’arrivo di nuovi medici, e del ripristino del Punto Nascita) e far partire finalmente il concorso per assumere nuovi Endocrinologi, per consentire al reparto guidato dal Dott. Raggiunti di continuare a portare gli eccellenti risultati avuti finora. È un dovere di D’Alfonso e Paolucci non nei confronti miei, di Mariani o della Pezzopane, ma dei pazienti  che fanno riferimento a queste eccellenze. Altrimenti, se si è in cerca di pretesti per chiudere il “San Liberatore”, lo si dica apertamente».