Biblioteche Provinciali, in Abruzzo emergenza civile

Biblioteche provinciali, in Abruzzo emergenza civile. Lo denuncia il direttore della Biblioteca Provinciale di Pescara Enzo Fimiani.

250 mila libri distribuiti in 7 depositi, di cui 180 mila in quello principale, 100 mila utenti eppure zero euro per tirare, quanto meno a campare, questo sono i numeri della Biblioteca Provinciale di Pescara per una situazione che non è poi così diversa dalle biblioteche provinciali degli altri tre capoluoghi di Regione, presidi culturali di assoluta importanza, non sarà un caso che il deposito al quale si riferiscono queste immagini si trova sulle fondamenta del Palazzo del Governo, ridotti a servizi non essenziali secondo la riforma Del Rio sulle Province che ha di fatto svuotato le casse di questi enti prefigurando una riorganizzazione in capo alle Regioni. Ma dall’aprile 2014 con gli ulteriori tagli e più ancora dal gennaio 2015 con il sipario sceso sulle Amministrazioni Provinciali, ad oggi nulla si è mosso costringendo le biblioteche al limite del collasso, una vera e propria emergenza civile come sottolinea drammaticamente il direttore della Biblioteca provinciale di Pescara Enzo Fimiani.

“Mai nessuno da Roma é venuto a verificare sul territorio come venivano svolti determinati servizi, manutenzione delle strade, l’edilizia scolastica, i Centri per l’Impiego ed anche le Biblioteche, come se l’efficienza e la qualità non rappresentassero un parametro di valutazione”

Cosa c’é da attendersi ora?

“Sappiamo che la Regione dovrà affrontare, attraverso una precisa calendarizzazione, il tema di una sorta di legge quadro per riorganizzare tutto il sistema. Un tema che secondo noi deve essere una priorità, temiamo, però, che non lo sia per la Regione”.