Aumento pedaggi A24/A25: La protesta bipartisan della politica

Aumento pedaggi A24/A25: La protesta bipartisan della politica, la D’Incecco (Pd) annuncia un’interrogazione parlamentare, “Noi Con Salvini” pensa ai pendolari.

L’onorevole del Pd Vittoria D’Incecco presenterà un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Del Rio:

“Il rincaro dei pedaggi sulla rete autostradale A24-A25 penalizza duramente l’utenza e mette a rischio la ripresa e la competitività dell’economia regionale. Si tratta – prosegue – di un salasso che ogni anno puntualmente colpisce gli utenti delle due tratte autostradali. Gli aumenti, infatti, avranno ricadute negative sul potere d’acquisto della popolazione. Non solo ci saranno ripercussioni sul reddito dei viaggiatori e dei pendolari, ma in generale tutti i cittadini sentiranno il peso dei rincari delle merci che vengono trasportate sulle autostrade. Alla luce di questa situazione – conclude la deputata – intendo sollecitare l’intervento del Ministro affinché adotti le iniziative necessarie per la revoca di tali aumenti e per evitare che gli stessi si ripetano in futuro”.

Dura la nota diffusa da Emanuele Imprudente capogruppo consiliare a L’Aquila del Movimento “Noi Con Salvini” Abruzzo, che punta il dito soprattutto contro il silenzio assordante del M5S e di Forza Italia:

“Ormai è diventato un dazio – salatissimo oltretutto – per entrare ed uscire dall’Abruzzo interno, una “tassa” che si ripercuote sul turismo, sulle autolinee e sul trasposto delle merci. Si, perché nessuna regione d’Italia ha un rincaro così alto per il pedaggio autostradale ma sembra costretta a tacere per un accordo trasversale tra gestori e politica.  Il Presidente della Regione – prosegue Imprudente –  che conosce benissimo la materia in quanto è un dirigente ANAS avrebbe dovuto per tempo intervenire con fermezza per scongiurare aumenti. L’utenza della provincia dell’Aquila non ha alternative per gli spostamenti se non quelli autostradali e obbligare chi lavora ad esempio a Teramo a pagare 10,80 € al giorno – oltre 200 € euro mese – più la benzina, significa devolvere alla famiglia Toto quasi un quinto dello stipendio medio di un lavoratore pendolare abruzzese. Diversamente da altri comuni interessati dai rincari – come ha fatto il sindaco di Subiaco – in Abruzzo nessun amministratore ha tentato un ricorso contro il caro pedaggi, perché questo silenzio? Quali e quanti interessi sono mossi dal gestore dei tratti autostradali? La politica – prosegue l’esponente di Noi con Salvini –  soprattutto quella dell’Abruzzo ‘Facile e Veloce’, smetta di essere servile con i poteri forti e si riprenda il ruolo di garante degli interessi dell’intera comunità.  Da parte nostra chiediamo che vengano immediatamente congelate le tariffe e che il Ministero delle Infrastrutture riveda i termini della concessione”.

Anche la Senatrice del Pd Stefania Pezzopane ha annunciato un’interrogazione parlamentare:

“Già un anno fa presentai un’interrogazione parlamentare all’allora Ministro dei Trasporti, per chiedere conto degli aumenti spropositati sulle tratte abruzzesi. Torno a riformulare una nuova interrogazione – scrive la Pezzopane – per chiarire i motivi legati a questo ulteriore rincaro, dopo quelli dell’anno precedente e quali misure il governo intende mettere in atto per calmierare i rincari. E’ necessario adottare sconti o abbonamenti per i tanti pendolari che si spostano lungo la rete autostradale per motivi di lavoro o di studio. Inoltre torno a sollecitare il governo a convocare un tavolo di confronto istituzionale, a cui un anno fa l’allora vice ministro Nencini fece riferimento, rispondendo alla mia interrogazione, per rivedere sia le normative vigenti sia le stesse convenzioni con le concessionarie autostradali per una modifica, anche parziale, delle stesse.”