Sospiri su ex lavoratori Attiva

Sospiri su ex lavoratori Attiva. Il Capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, in una nota interviene sulla protesta degli ex lavoratori della Società Attiva di Pescara.

“Tutto come da copione: purtroppo avevamo ampiamente previsto che il quesito inviato alla Corte dei Conti dal sindaco Alessandrini, sul destino dei 65 ex precari della Attiva, era solo un becero, e mal riuscito, tentativo del primo cittadino di perdere tempo. Un tecnicismo strumentale avallato dal Presidente D’Alfonso che cerca di surrogare l’assenza di un sindaco che fa finta di non avere un serio problema dentro casa sua. La Corte dei Conti ha espresso parere negativo circa la possibilità di dare una corsia preferenziale a quei lavoratori, e il sindaco lo sapeva dal primo giorno che sarebbe stato così, e non sa che pesci prendere. Forza Italia ha già indicato l’unico sentiero percorribile, che dovrà divenire oggetto di discussione già nel vertice convocato per domani, ossia incrementare subito i servizi concessi ad Attiva, come abbiamo fatto con il cimitero dei Colli Innamorati, rendendo possibile e necessario un incremento del personale, e riaprendo dunque una strada per gli ex precari”. È il commento del Capogruppo di Forza Italia, alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri dopo che è stato ufficializzato il parere negativo della Corte dei Conti al quesito posto dalla giunta Alessandrini.

“In piazza Italia si sta consumando un vero dramma – ha osservato il Capogruppo Sospiri –, quello di 65 famiglie monoreddito rimaste senza l’unica entrata, quella derivante da Attiva. Senza entrare nel merito delle modalità del concorso, ora compito e dovere delle Istituzioni è quello di trovare una soluzione a quel dramma, che vede quelle famiglie in strada, notte e giorno, a presidiare una tenda, sperando che non cali l’attenzione della città sulla loro vicenda. Il sindaco Alessandrini finge che quel problema non esista, non degna di alcuna attenzione quei lavoratori, un comportamento inqualificabile per il primo cittadino. Ma noi sappiamo che quel problema esiste ed è tangibile. Oggi l’unica soluzione ipotizzabile, nelle more di un concorso già concluso, è quello di aumentare i servizi che il Comune ha dato in affidamento alla Attiva, come già in passato abbiamo fatto, affidando alla società in house la gestione di piccoli spazi del verde cittadino o la gestione del cimitero dei Colli Innamorati. Oggi si può pensare di delegare ad Attiva la gestione di tutto il verde di Pescara, dai parchi, ai giardini alle aiuole, dalla manutenzione dei prati sino alle potature, servizi sino a questo momento affidati all’esterno attraverso gare d’appalto e che invece possono essere dirottate sulla società in house considerando che l’Azienda dispone anche delle attrezzature necessarie e del personale professionalmente preparato. In questo modo Attiva vedrà aumentare proporzionalmente il proprio fabbisogno professionale e potrà pensare di riassorbire i 65 precari, strada assolutamente legittima, subito percorribile e che potrebbe essere definita già nella riunione convocata per domani. Tutte le altre soluzioni prospettate sono chiacchiere del politichese del Presidente D’Alfonso che, come avevamo previsto, non hanno avuto uno sbocco concreto, anzi dopo il parere scontato e negativo della Corte dei Conti, quelle chiacchiere hanno avuto solo l’effetto di generare una ovvia recrudescenza della protesta perché chi non ha un euro per comprare il pane non può essere preso in giro da chi amministra la città o la regione e ha il dovere anche di tutelare il sacrosanto diritto al lavoro di ogni cittadino”.