Aeroporto: a rischio 3 milioni chiesto il commissariamento

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Aeroporto: a rischio 3 milioni, l’esponente dell’associazione “Pescara Mi Piace”, Armando Foschi, chiede  il commissariamento.

“La Saga è diventata un ‘colabrodo’ senza fine il cui costo, nonostante le continue ‘trasfusioni’ di liquidità da parte del Governatore D’Alfonso e del Consiglio regionale, ricadrà pesantemente sulle tasche degli abruzzesi. L’ultimo intervento, ovvero l’erogazione nelle casse della Società, che gestisce i servizi a terra dell’aeroporto di Pescara, di 3milioni di euro è affiancato dai pareri negativi di tutti gli uffici finanziari della Regione, e non è contemplato dalle leggi europee che sicuramente apriranno una procedura di infrazione nei confronti dell’Ente. A questo punto invieremo tutto il fascicolo all’attenzione dell’Enac per chiedere il suo intervento urgente per commissariare la Saga e avviare un bando per la privatizzazione dello scalo, prima che venga declassato facendo la fine di quello di Rimini”. La denuncia è arrivata da Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ che è venuto a conoscenza delle carte inerenti la Saga.

“La situazione è drammatica – ha detto Foschi -: ormai la Saga non riesce a produrre utili, forse aumenta il numero dei passeggeri, ma, dopo aver chiuso il bilancio al 31 dicembre 2014 con una perdita di 7milioni 740mila euro, non ha mai presentato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e all’Enac un Piano industriale, con relativo Piano economico-finanziario, utile a dimostrare che comunque lo scalo è in grado di raggiungere l’equilibrio finanziario almeno in un triennio. Peraltro la mancata presentazione del Piano Industriale già da solo può determinare l’esclusione del nostro aeroporto dall’elenco dei 26 scali di interesse nazionale. Il 26 gennaio 2015 la Regione ha deciso una nuova ricapitalizzazione, per 7 milioni di euro, dopo che già la ricapitalizzazione del 2014, per 5milioni 972mila euro, era stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale visto che la Regione non aveva ricevuto l’approvazione preliminare della Commissione Europea, l’unica abilitata a giudicare se si trattasse di aiuti di stato compatibili. Sperando di bypassare tale inghippo, il Governo D’Alfonso si è inventato una nuova ‘ricapitalizzazione come aiuto al funzionamento dello scalo’, che però non esiste nella legge europea, e comunque poteva essere varato solo dopo l’approvazione del Piano industriale, ratificato solo il 7 settembre scorso, ovvero otto mesi dopo l’erogazione dei 7 milioni di euro. Ma non è finita qui: l’8 ottobre 2015 è iniziato l’iter di una nuova legge regionale al fine di erogare altri 500mila euro di aiuti alla Saga; durante il suo viaggio nelle Commissioni, il contributo è lievitato dai 500mila a 1 milione di euro prima, per poi salire ancora a 3milioni di euro, fondi presi dal capitolo inerente l’Imposta regionale Irpef sulle attività produttive, sulla base di una presunta maggiore entrata che però non è stata mai certificata dagli uffici finanziari. Anzi, a domanda specifica, gli stessi Uffici finanziari hanno espresso parere negativo, sia sulla nuova erogazione di liquidità sia sui prelievi sul capitolo Irpef, che ha peraltro trasformato la Saga in una nuova ‘tassa’ a carico di tutti gli abruzzesi. La legge, tuttavia, è stata ugualmente approvata dalla maggioranza del Governatore D’Alfonso, mettendo a rischio non solo le casse regionali, ma la sopravvivenza stessa dello scalo abruzzese che, evidentemente, l’attuale governance della Saga non riesce a gestire. Le continue iniezioni di denaro, mascherate sotto la parvenza delle ‘ricapitalizzazioni’, non salveranno i conti, visto che la società fa acqua da tutte le parti, un colabrodo che prosciuga i conti pubblici, e anche la struttura tecnica regionale ha chiesto a più riprese un esame dei fascicoli da parte del Collegio dei Revisori dei Conti. Di fatto l’erogazione degli ultimi 3milioni di euro, dopo i 7milioni di euro di gennaio, ha rappresentato un regalo di Natale a un Ente strumentale che per definizione non dovrebbe mai pesare sulle tasche dei cittadini, ma al contrario deve produrre utili, economie, e questo non sta accadendo. A questo punto – ha proseguito Foschi – raccoglieremo tutte le carte intercettate e invieremo tutto il faldone all’esame dell’Enac che ha il dovere di intervenire per fare chiarezza adottando l’unico provvedimento oggi percorribile: commissariare la Saga, fare luce sui conti, e indire un bando per la privatizzazione dello scalo altrimenti faremo la fine di Rimini e di altri aeroporti nazionali, ovvero verremo declassati, non saremo più struttura di interesse nazionale, e questo accadrà non appena la Commissione Europea avrà modo di vedere le ultime procedure adottate dalla Regione, nessuna delle quali è mai stata sottoposta al vaglio preliminare della stessa Commissione, come imposto dalla legge, le boccerà senza mezzi termini e aprirà una procedura d’infrazione inevitabile nei confronti della Regione. Procedura che, ancora una volta, pagheranno gli abruzzesi”.

1 Commento su "Aeroporto: a rischio 3 milioni chiesto il commissariamento"

  1. Cercate di informarvi ogni tanto prima di aprire bocca!
    Le seguenti notizie sono false perche’ Rimini e’ ancora nella lista degli aeroporti di interesse nazionale:
    – “prima che venga declassato facendo la fine di quello di Rimini”
    – “altrimenti faremo la fine di Rimini e di altri aeroporti nazionali, ovvero verremo declassati”.
    Rimini ora e’ a gestione privata ed in profitto, ma ci sono pochissimi voli: forse era meglio quando era finanziato dai contributenti?

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