Acerbo: stabilimenti balneari, no all’aumento volume

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Acerbo di Rifondazione all’attacco della giunta Alessandrini: “Vuole aumentare del 30% il volume degli stabilimenti balneari.”

Maurizio Acerbo, di Rifondazione Comunista, va all’attacco della giunta Alessandrini di Pescara sul possibile aumento del volume del 30% degli stabilimenti balneari.

“E’ una possibilità prevista nel Piano Demaniale Regionale votato da ‘centrosinistro’ e centrodestra ma il Comune non ha l’obbligo di recepirla. Eppure lo ha fatto. Alessandrini – dice Acerbo – ancora una volta purtroppo segue le indicazioni di D’Alfonso, anzi in questo caso pure quelle di Riccardo Padovano. Ora la proposta deve essere approvata dal Consiglio Comunale. La città assisterà passivamente?”

La Giunta Comunale di Pescara ha approvato il 9 dicembre scorso la delibera con le modifiche alle norme del “Piano spiaggia” recependo le disposizioni di quello che Acerbo definisce “l’orrendo Piano Demaniale Marittimo Regionale approvato con voto unanime di ‘centrosinistro’ e centrodestra e tiepidissima opposizione del Movimento 5 Stelle. Nonostante non fosse obbligata a farlo la Giunta Alessandrini ha introdotto dunque la possibilità di aumentare di un ulteriore 30% il volume dei nostri stabilimenti balneari.”

Secondo Acerbo, aumentare ulteriormente il volume degli stabilimenti è un’autentica follia: “Basta fare una passeggiata per la nostra riviera – afferma l’esponente di Rifondazione – per rendersi conto di quanto siano cresciuti grazie a una politica complice e irresponsabile i volumi sul nostro arenile rendendo per molti tratti invisibile e inaccessibile la nostra spiaggia e il nostro mare. Le organizzazioni di categoria dei balneatori come possono pensare di ricevere solidarietà rispetto alla Bolkstein se poi chiedono di poter continuare con comportamenti così contrari alla tutela di un bene demaniale?”

Acerbo chiama a raccolta la cittadinanza per scongiurare, conclude l’esponente di Rifondazione Comunista, “questo scempio”.