Sanità: le controproposte di FI al decreto Lorenzin

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 Sanità: arrivano le controproposte di FI al decreto Lorenzin. Alla testa del gruppo regionale di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, unitamente agli amministratori locali della provincia di Pescara, illustra le controproposte del territorio all’applicazione del decreto Lorenzin per salvare la rete dell’assistenza-urgenza.

“Il decreto legge Renzi-Lorenzin si tradurrebbe in un autentico massacro per i nostri territori, mettendo a rischio il diritto stesso alla salute della popolazione”, ha dichiarato Lorenzo Sospiri.

Con i suoi 350mila abitanti la provincia di Pescara ha un numero di posti letto inferiore alla media nazionale e la riscrittura della geografia ospedaliera abruzzese, secondo l’applicazione del decreto, non farebbe che intasare ulteriormente il presidio del capoluogo pescarese, che soltanto nel 2014 ha fatto registrare 95mila accessi.

 

La replica di Camillo D’Alessandro 

“L’idea di Sospiri sulla sanità pescarese declassa l’ospedale di Pescara – che è il più utilizzato in Abruzzo – per lasciare uno status quo non più sostenibile economicamente e giustificabile organizzativamente”. Risponde così il coordinatore della maggioranza in Consiglio regionale Camillo D’Alessandro a proposito della proposta di riorganizzazione della sanità in provincia di Pescara formulata oggi in conferenza stampa dal consigliere regionale Lorenzo Sospiri.

“La classificazione degli ospedali – spiega D’Alessandro – non deriva da una rigida applicazione del decreto Lorenzin. La verità è che bisogna costruire una rete che preveda la specializzazione di ciascun presidio, e la Asl unica serve proprio a questo. Penne avrà la rete di emergenza-urgenza e Popoli sarà centro riabilitativo dotato di un punto di primo intervento h. 24 che mira a escludere il sovraffollamento dell’ospedale di Pescara. Se lasciassimo tutto come è ora, avremmo tanti doppioni e molti reparti con poche prestazioni; dobbiamo invece elevare la qualità delle prestazioni di ogni presidio”.