Referendum No Triv, scelto il 17 aprile, niente Election day

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Il Consiglio dei ministri ha fissato la data del referendum no triv: la consultazione si terrà il 17 aprile. Non ci sarà dunque l’election-day con l’accorpamento alle amministrative.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto per l’indizione del referendum popolare che chiede ‘l’abrogazione della previsione che le attività di coltivazione di idrocarburi relative a provvedimenti concessori già rilasciati in zone di mare entro dodici miglia marine hanno durata pari alla vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale’. La data prescelta del 17 aprile preclude l’accorpamento alle elezioni amministrative che è stato chiesto dai proponenti. Un election-day, oltre al risparmio di spesa, avrebbe favorito una maggiore partecipazione, aiutando il raggiungimento del quorum necessario per la validità del referendum abrogativo. L’ultima parola spetta al Presidente della Repubblica, che tuttavia per prassi non contesta la decisione del Governo in questi casi.

Reazioni e commenti...

E sulla indizione del referendum tante le reazioni e molti i commenti:  ‘Il 17 aprile è una data truffa’, ad esempio è la dichiarazione dell’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio il quale chiede al capo dello Stato ‘Mattarella di intervenire per impedire questa vergogna e garantire una vera campagna elettorale’. ‘La decisione del governo di fissare il referendum sulle trivellazioni è antidemocratica e scellerata, una truffa pagata coi soldi degli italiani’ così Andrea Boraschi, responsabile della campagna Clima ed energia di Greenpeace. A questo proposito Greenpeace ricorda la petizione lanciata nei giorni scorsi per chiedere al premier Matteo Renzi e al ministro degli Interni Angelino Alfano un Election Day che preveda l’accorpamento del voto referendario al primo turno delle prossime amministrative. “Il Governo ha evidentemente così tanta paura di quello che pensano i cittadini italiani che, pur di far mancare il quorum fissato per il referendum, è disposto a buttare via 300 milioni di euro”. Lo afferma Dante Caserta, vicepresidente del Wwf Italia, commentando la scelta del Consiglio dei ministri di fissare il referendum sulle trivellazioni il 17 aprile.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.