Porti, l’Abruzzo sta con Civitavecchia

Porti, l’Abruzzo sta con Civitavecchia e “lascia” ad Ancona la propria autonomia. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto attuativo sulla riforma dei porti: parte il nuovo sistema delle Autorità portuali, ridotte da 24 a 15.

Sono le Regioni, con proprio atto deliberativo, a decidere a quale Autorità portuale aderire. L’Abruzzo punta sul porto del Lazio e si propèone come cerniera tra Tirreno e Adriatico.

“L’Abruzzo commenta Camillo D’Alessandro, consigliere regionale con delega ai trasporti – ha già scelto e costruito da tempo la sua naturale vocazione. Noi saremo il mare Adriatico di cui ha bisogno Civitavecchia, realizzando così il collegamento tra i due mari, Adriatico e Tirreno, e poi ponte verso i Balcani. Lo abbiamo già rappresentato al Ministero, lo abbiamo scritto nei nostri atti di programmazione e il presidente D’Alfonso lo preciserà al ministro Graziano Delrio, che di sicuro condividerà la nostra impostazione”.

A chi si domanda come mai Civitavecchia venga preferita ad Ancona, D’Alessandro dribbla il campanile affermando che la naturale autonomia del porto marchigiano non sia estendibile alla portualità abruzzese.

“L’interesse dell’Abruzzo – ribadisce – si chiama Civitavecchia. Ora il punto è stabilire le modalità di alleanza con l’Autorità portuale di Civitavecchia, un’alleanza amministrativa tra due autonomie o in alternativa una unica autorità portuale interregionale. La scelta – commenta infine D’Alessandro – dipenderà dal rapporto costi/benefici per il sistema portuale abruzzese ma in entrambi i casi la scelta c’è ed è Civitavecchia. Con le Marche possiamo stringere altre sinergie”.

Intanto Ancona esulta per la confermata autonomia:

“Da oggi – commenta il deputato del Pd Emanuele Lodolini – comincia la vera sfida. Anche per Ancona, che non solo mantiene l’autonomia ma viene potenziata. È il successo di tutto il sistema e della filiera inter-istituzionale che ha funzionato al meglio. Non era una battaglia di campanile come ho sempre sostenuto. Ma una rivendicazione giusta per la dignità e lo sviluppo del nostro territorio”.