Pescara calcio – Prova deludente ma le assenze pesano. Sosta utile

Pescara calcio. Prova deludente ma le assenze pesano. In attacco, Bellini può offrire alternative. Sosta utile. Poi, però, servirà qualcosa di diverso.

Pescara calcio

Premessa d’obbligo : il lavoro di Pillon rimane estremamente positivo. Dopo la sosta, però, servirà altro. Di certo, col recupero di giocatori importanti come Brugman e Mancuso, senza dimenticare Campagnaro, una mentalità più propositiva. Anche col Cosenza che rimane una buonissima squadra, ma non è il Cittadella, l’undici biancazzurro ha assunto da subito un atteggiamento troppo remissivo e timoroso ( perché mai ? ) senza neanche la necessaria, imprescindibile cattiveria agonistica. E’ qui che bisognerebbe cercare di compiere il salto di qualità. Se l’avversario di turno non ti concede la profondità, cosa che accade da tempo, il Pescara diventa prevedibile. Perrotta terzino sinistro è apparsa una mossa sostanzialmente conservativa. Il classe ’94 ha fatto la sua parte anche in modo diligente, ma, ormai da anni, è un centrale. Pur tuttavia, il grigiore è stato generale. Balzano, al rientro, non ha inciso come avrebbe dovuto. Insolitamente svagato Gravillon. Il francese ci ha abituato a ben altre prove. L’infortunio di Fiorillo può capitare. Resta tra i primi se non il più bravo della categoria. Antonucci impalpabile. Marras spento. Monachello ha cercato di darsi da fare ma, specie nel primo tempo, in assenza di idee e col baricentro troppo basso è stato abbandonato al suo triste destino nella morsa dei tre centrali di difesa calabresi. La verve di Memushaj e Crecco, più utile sulla fascia mancina nel 4 – 4 – 2 di inizio secondo tempo, non è bastata. Bene Scognamiglio ma non è una novità. E poi Bellini, bella sorpresa. Buon impatto col Cittadella, ancora meglio ieri sera al cospetto del Cosenza. Punta di struttura che manca in organico, utile per la giocata aerea e capace, nei momenti di difficoltà, di far salire la squadra. Di certo, l’uruguaiano può offrire alternative alla manovra d’attacco. A patto, però, che la mentalità sia più propositiva. In fondo, a questo punto del torneo, soprattutto senza alcuna pressione, tentar non nuoce.