Agonia terminata, fine di un percorso senza ambizioni

Pescara calcio: agonia terminata, fine di un percorso senza ambizioni. Ennesimo ko all’Adriatico, la Juventus Next Gen vince 3-1 e accede ai play off nazionali.

Pescara senza nerbo, anima e neanche un minimo di orgoglio. Nonostante il vantaggio di giocare per due risultati su tre.

La giovanissima e talentuosa Juventus Next Gen si dimostra superiore sia tatticamente che sul piano del gioco.

Con irridente facilità i bianconeri la sbloccano dopo appena 6′. Come sempre, tutto troppo semplice. Sulla goffa respinta di Mesik, Sekulov ha il tempo di controllare e concludere. Lo slovacco si gira (altro errore), palla deviata e nulla da fare per l’incolpevole Plizzari.

La reazione in un paio di fiammate, a dire il vero estemporanee. Sfuma la possibilità di pareggiare (Aloi calcia addosso a Comenencia).

Poi il nulla. Biancazzurri sempre sotto ritmo. Pressing individuale e mai di squadra. Dalla trequarti in su neanche una giocata offensiva. Quando si difende bassa, la squadra di Cascione non è mai compatta. Tra le linee Nonge e Sekulov godono di eccessiva libertà e creano tantissimi problemi negli ultimi 25 metri.

Juventus Next Gen padrona assoluta della situazione. Nella ripresa, sin troppo semplice per i bianconeri difendere il minimo vantaggio.

In un concitato maxi recupero arrivano altri tre gol: il raddoppio di Guerra, l’1-2 al 97′ di Milani e sui titoli di coda, con la squadra sbilanciata, l’1-3 definivo di Mbangula. Quindi, l’increscioso parapiglia finale con le espulsioni di Sasanelli e Pedro Felipe.

Agonia terminata. La fine di un percorso senza ambizioni. I nodi vengono sempre al pettine. Mercato estivo sbagliato. Rosa assemblata male, con diversi equivoci, nettamente inferiore rispetto a quella dello scorso campionato.

Presi giocatori non di ruolo. Adattati, soprattutto a centrocampo. In attacco è stato ceduta una punta da 20 gol (Lescano) senza rimpiazzarla adeguatamente.

Privo di senso e logica il mercato di gennaio. Serviva almeno una mezz’ala, è arrivato un trequartista come Meazzi. Con queste basi, con simili presupposti, diventa perfettamente inutile soffermarsi sull’operato degli allenatori.

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