Giustizia lenta: l’udienza preliminare dopo 10 anni

Giustizia lenta: l’udienza preliminare dopo 10 anni. A Castelvecchio Subequo si parla ancora di quell’operazione antidroga dei Carabinieri, scattata nel 2006, che portò all’arresto di nove persone e al sequestro di un ingente quantitativo di droga.

A distanza di 10 anni il nuovo procuratore Bellelli prova a risolvere il caso. L’operazione sconvolse la quiete del piccolo centro dell’aquilano, poi calò il silenzio per anni. Per ben dieci anni il fascicolo non si è mosso dalla Procura ed ora molte accuse sono prescritte. Ritardi, negligenze, sciatteria, carenze di personale, potrebbero aver fatto inceppare il meccanismo lasciando per anni gli indagati sospesi, in attesa di giudizio. Il fascicolo fu aperto nel 2006 con il numero 1.066 e riguardava un traffico di droga tra la Campania e l’Abruzzo che il 7 aprile dell’anno successivo portò al blitz. Si trattava di un gruppo di trafficanti e spacciatori i cui personaggi principali, dissero i carabinieri, erano sospettati di avere «rapporti con il clan camorristico Limelli-Vangone» e di riciclare il denaro sporco in attività commerciali. Dopo gli interrogatori, gli indagati furono scarcerati e tornarono alle attività precedenti. Nel 2013 il nuovo Sostituto procuratore, diverso dal titolare, scopre l’esistenza del fascicolo fantasma e provvede ad una nuova notifica, stavolta a tutti gli indagati, dell’avviso di conclusione. Dopo altre vicissitudini e lungaggini burocratiche si giunge a maggio del 2015 quando finalmente viene firmata la richiesta di rinvio a giudizio. Il documento, però,  si arena per altri 9 mesi fino a quando alcuni giorni fa il Procuratore Giuseppe Bellelli, in carica da ottobre, apprende dell’esistenza della vicenda dal Corriere della Sera e chiede notizie agli uffici. Quando le riceve viene a sapere anche che il fascicolo è appena partito per il Gup, che poi fisserà l’udienza preliminare per il 7 luglio. Una vicenda  giudiziaria che mette in risalto le lungaggini della macchina della giustizia che ora, grazie al Procuratore Bellelli potrebbe giungere ad una svolta.