Ud’A- I sindacati scrivono a Renzi e alla Giannini

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Ud’A, i sindacati scrivono a Renzi e alla Giannini.

Due lettere nel giro di 24 ore: con questo ritmo i sindacati interni alla d’Annunzio hanno deciso di non abbassare il livello di guardia , altissimo per la verità da oltre un anno, nei confronti di Rettore e Dg. Dopo la lettera di ieri indirizzata a D’Alfonso, Alessandrini, Di Primio, Pupillo, Di Marco e per presa visione a tutti i parlamentari abruzzesi, ciascuno per il proprio ruolo politico-amministrativo, la Cisal alza il tiro e scrive a Premier e ministro. Se nella prima missiva i sindacati degli oltre 300 tecnico-amministrativi della d’Annunzio sollecitano una presa di posizione della politica locale chiedendole di riflettere “sul grave danno di immagine che i noti fatti di cui i vertici Ud’A si rendono protagonisti da oltre un anno stanno causando all’Abruzzo intero”, con la lettera di oggi a Renzi, questa volta a firma della sola Cisal, si chiede in particolare al ministro Giannini “di voler esaminare con estrema urgenza la situazione in cui versa l’Ud’A e decidere un intervento immediato”.  Un documento quest’ultimo che riepiloga fatti, scelte, esposti e inchieste (anche giornalistiche) con termini che hanno tutto il sapore della denuncia: la Cisal, infatti,  in più passaggi definisce l’operato di Rettore e Dg, Di Ilio e Del Vecchio, come “atti violenti”, “comportamenti fuori da ogni limite e decoro”, ” scelte capaci di generare solo contenziosi e malessere”.

“Da parte nostra riteniamo – conclude il segretario De Carolis- che non si possa permettere che l’inadeguatezza del Rettore e del DG continui a danneggiare l’Ateneo e che quindi sia necessario che il primo termini subito il proprio mandato e che al secondo non sia rinnovato il contratto”.

Tutto questo mentre la d’Annunzio piomba al penultimo posto di una graduatoria nazionale che, su dati Censis, stima i principali criteri in base ai quali gli studenti scelgono, o come nel caso della d’Annunzio non scelgono, un Ateneo. Tutto questo mentre la scala gialla del Dipartimento di Lingue resta transennata, i Cel assiepati tra topi e scartoffie, gli amministrativi senza Ima, gli studenti senza aule a sufficienza.

Di seguito la lettera spedita a Renzi.

Le battaglie che alcuni Sindacati di Ateneo stanno portando avanti (in modo diverso) da mesi con enorme fatica contro i vertici dell’Ateneo teatino-pescarese sono state ingaggiate perché il Direttore Generale dell’università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara ha messo in atto decisioni di forte penalizzazione del personale dal punto visto professionale ed economico. Ai primi posti dell’elenco di queste decisioni ci sono la sospensione dell’ima, la pubblicazione irregolare di compensi, i trasferimenti immotivati, i buoni pasto da restituire.

Le nostre battaglie sono note ai colleghi ma anche a tutti i cittadini che leggono la stampa locale perché tante testate hanno riportato le notizie dei nostri problemi.

Il diffuso malessere del personale, la preoccupazione per gli stipendi, il ricorso continuo al contenzioso sono ormai le caratteristiche di base del nostro Ateneo.

Lo scontro tra noi e Rettore/DG è molto forte e appare non sanabile senza il ripristino di diritti basilari.

In alcuni momenti abbiamo ponderato con attenzione il livello di violenza dei nostri attacchi al Rettore/DG perché potevano essere un danno per l’Università come istituzione pubblica e nostro posto di lavoro.

Ma è prevalsa la considerazione che lor signori sono: l’uno il rappresentante pro-tempore di UdA e l’altro il titolare di un contratto di lavoro. Hanno doveri e responsabilità per il ruolo e le funzioni che ricoprono.

Noi abbiamo denunciato più volte quella che riteniamo una pessima gestione dell’Ateneo ed ultimamente abbiamo contestato pubblicamente il rinnovo del contratto al DG, sotto processo a L’Aquila con l’accusa di abuso d’ufficio aggravato.

In questa vicenda non vi sono motivi di antipatia o incomprensione tra le persone, né divergenze dovute a diversi orientamenti politici, né contrasti politici o tecnici sulla Legge n.240.

C’è una distanza tra la base e il vertice sui modi di gestire l’Ateneo.

La pagina che Il fatto quotidiano del 22 luglio scorso ha dedicato a UdA sposta i nostri problemi interni su un piano di evidenza nazionale e inserisce nel devastante quadro una novità:  Rettore e DG non hanno alcun rispetto dell’Istituzione che rappresentano e hanno perso ogni decoro. Il loro comportamento, come riportato dai giornalisti, è fuori da ogni limite.

Chiediamo al Ministro di voler esaminare con estrema urgenza la situazione in cui versa UdA e decidere un intervento immediato.

Da parte nostra riteniamo che non si possa permettere che l’inadeguatezza del Rettore e del DG continui a danneggiare l’Ateneo e che quindi sia necessario che il primo termini subito il proprio mandato e che al secondo non sia rinnovato il contratto.

Siamo a disposizione del Ministro e dei Dirigenti del Ministero per ogni approfondimento documentale e chiarimento.

Distinti saluti, 

Goffredo De Carolis, Senatore Accademico, Segretario Generale Csa della Cisal Università G. d’Annunzio Chieti-Pescara.