“Noi ambulanti, vittime di razzismo al contrario”

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Dicono di sentirsi vittime di “razzismo” al contrario alcuni venditori ambulanti italiani, rispetto al trattamento riservato ai Senegalesi.

Dicono di sentirsi vittime di “razzismo” al contrario, alcuni venditori ambulanti italiani, dopo il rinvio di due mesi dello sgombero e la decisione di un nuovo sito per il mercato dei Senegalesi a Pescara. Precisano di non essere discriminatori nei confronti dei cittadini di diverse etnie, ma di volere anche da parte loro il rispetto delle regole.

Intanto insorgono i venditori ambulanti aderenti alla Fiva/Confcommercio Pescara e annunciano manifestazioni eclatanti dopo ferragosto, come portare un centinaio di furgoni sotto il Comune e aprire i banchi del mercato. Una provocazione che di sicuro farà discutere assieme ad altre azioni eclatanti.

“Non capiamo – scrivono gli ambulanti della Fiva Concommercio – perche’ quando si sono dovuti spostare i mercati ambulanti di noi ‘regolari’, come nel caso del Mercato sulla Strada Parco, la cosa si sia attuata con immediatezza e senza possibilita’ di mediazione, mentre in questo caso si concorda un rinvio di due mesi in attesa di sistemare un’area alternativa. Tra l’altro, qualora venisse individuata una nuova area, ci sono tantissimi venditori ambulanti muniti di regolare licenza che avrebbero interesse a partecipare all’assegnazione di un posto fisso qualora, come ci auguriamo, avvenga attraverso un bando pubblico. Come categoria – proseguono – abbiamo sempre rispettato le regole e pagato pesanti imposte al fisco e per l’occupazione del suolo pubblico, eppure ancora oggi ad ogni mercato subiamo controlli e verifiche.”