I petrolieri chiedono di sbloccare Ombrina

I petrolieri chiedono di sbloccare Ombrina. L’Amministratore delegato della Rockhopper Exploration Italia, Sergio Morandi, chiede al Tar di sbloccare Ombrina. La multinazionale del petrolio conferma ai propri investitori che con la legge di stabilita’ del 2016 e’ tornata in vigore la fascia di protezione delle dodici miglia e che il futuro di Ombrina e’ ora incerto.

Tornano le preoccupazioni tra gli ambientalisti i quali denunciano che le multinazionali petrolifere si lasciano la porta  aperta e aggiungono che ci sono delle possibili “exceptions” e che quindi stanno conducendo una “indagine approfondita” delle ramificazioni di questa decisione.  Confermano che il titolo minerario e’ stato sospeso per un intero anno.  Dunque, afferma la docente universitaria  ambientalista, Maria Rita D’Orsogna in una nota, il risultato e’ che siamo ancora in limbo.  Fra gli investitori c’e’ anche chi auspica lo sfruttamento del giacimento da terraferma con trivellazione in orizzontale lungo i sei  chilometri che separano Ombrina dalla riva, anche se pare questa un’ ipotesi molto remota. La Rockhopper Italia per tale progetto prevede la realizzazione di 4 pozzi, una nave da appoggio con una raffineria galleggiante. Per le associazioni Ambientaliste sorge spontanea la domanda: perche’ questa conclusione che non e’ una vera conclusione? La proroga alla concessione e il ripristino delle dodici miglia sono per evitare il referendum antitrivelle?  Per evitare lo scontro fra governatori PD che hanno firmato per il referendum e il governo centrale PD che invece e’   favorevole alle trivelle? O perche’ i prezzi del petrolio sono ormai a minimi e quindi uno standby ai petrolieri e’ utile? O ci sono altri sconosciuti motivi politici?  Non lo sappiamo, ne sappiamo cosa succedera’, affermano ancora gli ambientalisti.

“Quello che pero’ emerge con chiarezza e’ che a perderci non e’ solo  l’ambiente italiano, ma forse l’unica cosa piu’ importante:  la democrazia italiana. E infatti inaudito, prosegue sempre la D’Osrsogna nella nota, che in un paese democratico le decisioni su temi di interesse collettivo vengano cambiate ogni due-tre anni. Prima del 2010 si poteva trivellare dove si voleva, nel 2010 arriva una fascia di rispetto di 5 miglia o di 12 nel caso di aree protette, nel 2012 si decide che la fascia di rispetto debba riguardare solo concessioni future, nel 2015 torna la fascia di rispetto. Ombrina arriva, muore, resuscita, rimuore e adesso e’ in coma.  Non e’ normale questo. E poi, perche’ mai dobbiamo aspettare un anno intero per conoscere il fato di Ombrina? Che un si sia si, che un no sia no, con coraggio e chiarezza. Questo modo altalenante di gestire la res publica e’ profondamente sbagliato perche’ non ci si puo’  mai fidare del proprio governo, perche’ occorre sempre chiedersi dove sta l’imbroglio, e perche’ le partite  iniziate anni e anni fa non finiscono mai mentre il resto del mondo  corre”.