Boccia: “Occorre una quarta rivoluzione industriale”

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“Una quarta rivoluzione industriale che faccia vincere anche alle imprese abruzzesi le nuove sfide”, lo ha detto il presidente Boccia nel corso della Convention di Confindustria a Pescara.

“L’Impresa che verrà” e’ il titolo dell’ottava convention delle imprese, promossa da Confindustria Abruzzo, che si è svolta al Padiglione espositivo ex-Cofa al Porto Turistico Marina di Pescara. La convention si caratterizza quale importante appuntamento di valenza nazionale per discutere di economia, politica, innovazione e sviluppo, con la partecipazione di esponenti di primo piano della società civile, della politica, e delle istituzioni. L’intervento conclusivo è affidato proprio al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia il quale ha riferito come le imprese abruzzesi rispecchino l’andamento nazionale e mentre cambiano gli scenari competitivi e sociali, sia in Italia che in Abruzzo restano ancora irrisolte vecchie questioni fondamentali. Per questo, ha precisato Boccia, “Industria 4.0” rappresenta un importante strumento di innovazione.

“Con l’ottava convention delle imprese, Confindustria Abruzzo – spiega la stessa associazione – vuole promuovere un confronto sulle soluzioni e le migliori prassi per affrontare le nuove sfide imposte dagli emergenti scenari globali, con strumenti che costituiscono un’opportunità per rimuovere tutti quegli ostacoli che in Italia impediscono ancora una ripresa soddisfacente e la costruzione di una crescita duratura e allineata ai tempi.”

Il Presidente Boccia si é soffermato su vari temi, in particolare su quello della crisi:

“Timidamente stiamo uscendo dalla crisi, dobbiamo ancora recuperare alcuni punti di Pil che abbiamo perso dal 2008 ad oggi. La cosa positiva e’ che abbiamo un’inversione di tendenza. Chiaramente dobbiamo spingere affinche’ la crescita sia il grande fronte da affrontare sia come questione italiana che, in particolare, come questione europea – sul rapporto invece con l’Unione Europea – Se questo serve ad aprire un grande confronto all’interno dell’Europa, a discutere sul futuro e per riportare la crescita all’attenzione dell’Europa ben venga questo confronto. La verita’ e’ che la partita non e’ tra Paesi d’Europa e governi d’Europa, ma tra Europa e mondo esterno”. Lo ha detto il presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine della convention organizzata, a Pescara, dagli industriali abruzzesi, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano con quale spirito Confindustria guardi il ‘braccio di ferro’ tra governo italiano e Unione europea. “Dobbiamo rivedere – ha aggiunto – questa Europa, la crescita deve diventare una grande priorita’. C’e’ una distonia che abbiamo sottolineato da tempo tra una politica monetaria espansiva che fa la Bce e un’Europa con una politica economica che e’ prociclica e non anticiclica, cioe’ non va verso la crescita”. Boccia ha parlato di una partita tra Europa e mondo esterno e “questo lo abbiamo detto molto chiaro insieme alla Confindustria tedesca qualche settimana fa in una nota che abbiamo mandato ai due governi italiano e tedesco”.

All’incontro, tra gli altri, ha partecipato anche il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.

“Bisogna sempre ricordarsi che noi siamo uno dei Paesi fondatori dell’Europa e ci apprestiamo l’anno prossimo ad ospitare le celebrazioni. Forse bisogna scegliere non la guerriglia, ma la discussione vera. Sono i patti che oggi regolano l’Europa che non vanno bene; se non si mettono in discussione quelli si continuera’ una discussione per tanti versi incomprensibile, perche’ e’ sui decimali e non su come deve essere regolata la politica europea”.

Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a proposito dell’astensione dell’Italia dall’accordo sul bilancio Ue 2017, rispondendo alle domande dei cronisti a margine della convention organizzata a Pescara da Confindustria Abruzzo.

“Avevo capito – ha aggiunto Camusso – nei giorni scorsi che avremmo votato contro, quindi, evidentemente, c’e’ qualche discontinuita’ nelle decisioni e nel rapporto”.

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