Male l’occupazione in Abruzzo nel 2015

Male l’occupazione in Abruzzo nei primi nove mesi 2015 si subisce una perdita di 35.00 occupati e una diminuzione del 6,9% a fronte di una crescita a livello nazionale dell’1,2%.

Da uno studio fatto dal ricercatore, Donato Ronci, emerge che la flessione percentuale è la peggiore tra le regioni italiane. Tra il III trimestre 2014 e il III trimestre 2015 si registrano  4.000 occupati in meno ed un decremento dello 0,8% contro un incremento nazionale dell’1,1%. Variazioni degli occupati per attività economiche nei primi nove mesi 2015

Agricoltura                                                              0

Industria                                            – 9.000

Costruzioni                                                + 10.000

Comm – Attiv ricett                        – 7.000

Servizi                                               – 29.000

 

Nel primi nove mesi 2015 si registra un decremento di 8.000 disoccupati. L’OCCUPAZIONE TRA IL III TRIMESTRE 2015 E IL III TRIMESTRE 2014. Nel III trimestre 2015, in Abruzzo, gli occupati sono 467 mila contro i 471 del III trimestre 2014 per cui si registrano 4 mila occupati in meno ed un decremento dello 0,8%  a fronte di un incremento nazionale dell’1.1%

L’OCCUPAZIONE NEI PRIMI NOVE MESI 2015

Nel IV trimestre 2014 gli occupati erano 502 mila mentre nel III trimestre 2015 scendono a 467 mila subendo una flessione di ben 35 mila unità.

In valore percentuale, l’Abruzzo, ha subito un decremento degli occupati del 6,9% in controtendenza con l’incremento nazionale che si è attestato all’ 1,2%.

Il decremento degli occupati in Abruzzo del 6,9% è stato il peggiore risultato tra le regioni italiane.

LE VARIAZIONI DEGLI OCCUPATI IN ABRUZZO PER ATTIVITA’ ECONOMICHE

TRA IL III TRIMESTRE 2015 E IL III TRIMESTRE 2014

Gli occupati per attività economiche negli ultimi 12 mesi in Abruzzo registrano un incremento nell’industria  (+14 mila), decrescono nei servizi (-16 mila) e in agricoltura (-2 mila).

LE VARIAZIONI DEGLI OCCUPATI IN ABRUZZO PER ATTIVITA’ ECONOMICHE

NEI PRIMI NOVE MESI 2015

Gli occupati per attività economiche nei primi nove mesi 2015 in Abruzzo registrano un notevole decremento nei servizi (-29 mila), decrementi più lievi nell’industria (-9 mila) e nelle attività ricettive (-7 mila), crescono soltanto nelle costruzioni (+10 mila).

IL TASSO DI OCCUPAZIONE

ll tasso di occupazione in Abruzzo nel III trimestre 2015 è stato del 53,3%, valore più basso rispetto al 56,7% nazionale, mentre nel IV trimestre 2014 il tasso abruzzese del 56,9% era più alto del 56% italiano.

I DISOCCUPATI TRA IL III TRIMESTRE 2015 E IL III TRIMESTRE 2014

In Abruzzo, nel IV trimestre 2014 i disoccupati ammontavano a 68 mila unità e nel III trimestre 2015 diventano 61 mila registrando un decremento 7 mila unità.

In valori percentuali in Abruzzo il decremento è stato dell’11%  e quello Italiano del 10%.

 

I DISOCCUPATI NEI PRIMI NOVE MESI 2015

Nel IV trimestre 2014 i disoccupati erano 69 mila a fronte dei 61 mila del III trimestre 2015 per cui si è registrato un decremento di 8 mila unità.

In valore percentuale si è subito un decremento del 11,9%, valore di gran lunga più basso  del 21,7% nazionale.

IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE

Il tasso di disoccupazione in Abruzzo nel III trimestre 2015 è stato dell’ 11,5% mentre in Italia ha segnato il 10,6%.

Viceversa nel IV trimestre 2014 il tasso abruzzese del 12% era più basso del 13,3% italiano.

 

CONSIDERAZIONI

La pesante flessione di 35 mila occupati subita nei primi nove mesi 2015, che in valore percentuale è stata del 6,9%, fa dell’Abruzzo il fanalino di coda delle regioni italiane. I dati sull’occupazione dei primi nove mesi 2015 evidenziano, anche, che in Abruzzo, diversamente da quanto si è realizzato in quasi tutte le altre regioni italiane, il Jobs Act non è riuscito a stimolare la crescita del livello occupazionale.

Ai dati poco rassicuranti dell’occupazione si aggiunge:

  • che, nei primi nove mesi 2015, l’export dei prodotti diversi dai mezzi di trasporto ha segnato una flessione dell’1,4%, valore in controtendenza con il dato nazionale che invece è cresciuto del 2,9%, export che è stato realizzato dalle micro e piccole imprese abruzzesi che continua a registra decrementi al contrario di quanto avviene per l’export dei mezzi di trasporto effettuato dalle multinazionali che continua a crescere;
  • che nei primi nove mesi 2015 il numero delle imprese artigiane diminuisce di 700 unità dopo averne perse 3.500 negli anni dal 2008 al 2014;
  • che il PIL in Abruzzo per l’anno 2014 ha subito un decremento del 2,5%, (dati Istat) e che pone la regione all’ultimo posto della graduatoria nazionale.

I dati esposti confermano lo stato di grave crisi in cui si versa l’economia abruzzese ed evidenziano un sistema produttivo locale molto fragile.

Per tornare a crescere serve una politica attiva che punti oltre che al potenziamento delle infrastrutture e alla creazione dei poli di innovazione e delle reti di imprese, misure queste ultime che interessano un numero marginale di imprese, bisogna far cambiare passo al sistema produttivo abruzzese e per fare ciò si deve migliorare la competitività delle imprese (in particolare delle micro-imprese)

L’intervento più importante ed efficace in questo senso è quello di mettere a disposizione delle imprese dei servizi capaci: di attivare innovazioni di prodotti e di processi;  di intercettare nuovi mercati.