Concessioni demaniali, doccia fredda dall’Ue

Manifestazione Assobalneari a P.za Navona - fotografo: Benvegnù - Guaitoli - Lannutti

Dall’Europa arriva una doccia fredda sulla legge per la proroga al 2020 delle concessioni demaniali. Il 14 marzo manifestazione dei balneatori abruzzesi.

La Corte di Giustizia, tramite l’avvocato generale Ue Maciej Szpunar ha dichiarato che “la legge con cui l’Italia ha previsto la proroga automatica della durata delle concessioni demaniali marittime e lacustri per attività turistico-ricettive fino al 2020 è contraria al diritto europeo“. Per Szpunar “Si tratta di servizi che vanno concessi secondo una procedura di selezione imparziale e trasparente, per una durata limitata e non possono essere oggetto di automatismi”. La conclusione di Szpunar arriva in merito alle cause che coinvolgono gestori sardi e la Promoimpresa operante sul lago di Garda. Si tratta di valutazioni non vincolanti ma generalmente sono riprese nella sentenza che sarà emessa dalla Corte. Il 14 marzo, intanto, i balneatori abruzzesi hanno deciso di scendere tutti insieme in piazza per manifestare le proprie “perplessità” e chiedere anche alla politica regionale di perorare la causa economica di una intera categoria.  L’avvocato generale Szpunar ha richiamato la direttiva Bolkestein (2006/123/CE) relativa ai servizi nel mercato Ue, osservando che le convenzioni in questione “non costituiscono servizi ai sensi delle norme dell’Unione in materia di appalti pubblici ma servizi ai sensi della citata direttiva, secondo la quale, allorché il numero di autorizzazioni disponibili sia necessariamente limitato in ragione della rarità, tali autorizzazioni debbono essere concesse secondo una procedura di selezione imparziale e trasparente, per una durata limitata e non possono essere oggetto di una proroga automatica”.