No triv, scendono in campo gli operatori turistici

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No triv, scendono in campo gli operatori turistici d’Abruzzo e si aggiungono all’ampio fronte dei contrari alle trivellazioni in mare.

L’Abruzzo e gli Idrocarburi? Una prospettiva senza futuro, un orizzonte cieco, una scelta autolesionista: ad esserne convinti, oltre alle associazioni ambientaliste, ad alcune istituzioni locali e a tanti cittadini, sono anche diversi operatori turistici della costa abruzzese, gli stessi che oggi hanno indetto una conferenza stampa per ribadire le ragioni del no. Balneatori, albergatori e agenti di viaggio sono uniti nel sostenere che la petrolizzazione del territorio regionale contrasta con lo sviluppo turistico. A convocare l’incontro odierno con i giornalisti sono l’associazione B&B Parco Maiella/Costa dei Trabocchi, la Confcommercio di Pescara, l’agenzia turistica Maradhoo di Lanciano, i balneatori della costa di Francavilla e Intour, Bellandare,Traboccanti e l’agriturismo Rifugio Mare Rocca di San Giovanni. Tutti insieme confermano la ferma opposizione ad ogni tentativo di “conciliazione territoriale”da parte degli industriali riuniti oggi a Pescara e il presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso.

“La politica deve fare una scelta – affermano gli operatori turistici – E’ impossibile la convivenza tra un’ economia basata sugli idrocarburi e un’economia basata sulla valorizzazione del territorio, quindi sul turismo sostenibile e l’agricoltura di qualità”.

Intanto oggi a Roma, a Montecitorio, il coordinamento No Ombrina illustrerà gli emendamenti alla Legge di stabilità, appena bocciati dalla commissione bilancio, e che verranno riproposti nell’aula della Camera dei deputati.

Intanto il sottosegretario alla presidenza della Giunta Regionale con delega all’Ambiente, Mario Mazzocca, commenta l’esito dell’udienza che si è svolta questa mattina a Roma di fronte ai giudici del Tar del Lazio, dove i legali dell’avvocatura regionale hanno presentato le richieste relative al ricorso, presentato a fine ottobre dalla Regione Abruzzo, per “l’annullamento del decreto del Ministero dell’Ambiente relativo allo sviluppo del giacimento Ombrina mare e l’autorizzazione integrata ambientale per l’esercizio della piattaforma Omrbina mare, presentata dalla società Medoilgas Itlia, ora Rockhopper Italia Spa, nonché l’annullamento di tutti gli atti presupposti, connessi e consequenziali.”

“Pur non proprio soddisfatti, apprendiamo, quanto meno positivamente, l’abbinamento dell’istanza cautelare a quella di merito, fissata per il 22 giungo prossimo, per la decisione finale dei giudici del TAR del Lazio. Fino ad allora non molleremo la presa: ci apprestiamo a ricorrere al Tar sia contro l’esito conclusivo della Conferenza dei Servizi e sia contro il probabilmente emendando decreto concessorio: saranno quelle le sedi in cui la Regione si giocherà le carte decisive sia in chiave No Ombrina e sia per consentire lo svolgimento dei referendum”.

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no triv emendamenti bocciati dalla commissione

il servizio  sull’appello lanciato dagli operatori turistici ai parlamentari: