Wwf: “Anfibi, rettili, fossili e isole” per il Darwin day 2016

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Il Wwf di Chieti-Pescara propone per il Darwin day 2016 l’iniziativa “Anfibi, rettili, fossili e isole” per venerdì 12 alle 9:30 in collaborazione con il museo universitario, la sezione Abruzzo e Molise della Societas Herpetologica Italica (SHI) e il liceo scientifico “Filippo Masci” di Chieti.

Relatore sarà il professor Massimo Delfino, paleontologo dell’università degli studi di Torino.

L’appuntamento con il Darwin day è organizzato ogni anno dal Wwf di Chieti-Pescara in occasione del compleanno dell’illustre naturalista. L’edizione 2016 avrà luogo venerdì 12 febbraio, con inizio alle 9:30, nell’auditorium del museo universitario.

Oggetto di discussione della giornata di studi sarà la relazione “Anfibi, rettili, fossili e isole”, affidata a Massimo Delfino, professore associato presso il dipartimento di scienze della terra dell’università di Torino, presidente della Societas Herpetologica Italica e membro del consiglio di presidenza della società paleontologica italiana.

I saluti istituzionali saranno affidati al professor Luigi Capasso, direttore del museo universitario, e a Francesco Di Toro, coordinatore della sezione SHI; i lavori saranno invece coordinati da Nicoletta Di Francesco, presidente del Wwf Chieti – Pescara.

Al Darwin day 2016 prenderanno parte anche gli studenti delle seconde classi del liceo scientifico “Masci”, che hanno in programma lo studio della teoria evolutiva di Darwin.

Nella nota diffusa dal Wwf di Chieti-Pescara si legge: “Le isole rappresentano un laboratorio privilegiato per effettuare studi di carattere biogeografico. Gli organismi che abitano un’isola possono fornirci, fra le altre cose, informazioni relative alla sua origine, alla storia dei suoi eventuali collegamenti effimeri con la terraferma, e persino informazioni sulle correnti marine prevalenti che l’hanno circondata in passato. Ma che cosa si può scoprire se oltre agli organismi attuali vengono presi in considerazione anche i fossili? Lo studio dei fossili consente di ottenere informazioni altrimenti non disponibili: rappresenta infatti l’unica possibilità che abbiamo per conoscere direttamente la dimensione temporale e geografica degli eventi biologici realizzatisi nel passato. Oltre alle informazioni relative all’evoluzione morfologica e alle relazioni filogenetiche degli organismi che li hanno prodotti, i fossili delle isole possono darci indicazioni relative ai processi di crescita sviluppatisi in condizioni particolari nel corso del tempo.
I fossili delle isole del Mediterraneo forniscono una serie di interessanti casi di studio e anche le isole italiane offrono numerosi esempi. Alcuni riguardano isole che non sono più tali: il Gargano e la Maremma toscana. Altri ci raccontano di tartarughe “malgasce” che abitavano la Sardegna nell’Eocene, quando questa era ancora unita alla paleo-Europa, di testuggini giganti che deponevano le uova in Sicilia durante il Pleistocene medio, di salamandre, ramarri e vipere che hanno abitato a lungo la Sardegna prima di scomparire misteriosamente…”.

L’ingresso all’auditorium del museo universitario è libero fino a esaurimento posti.