Pescara: Shakespeare e l’invenzione dell’Umano

Shakespeare- Zola

Pescara: Shakespeare e l’invenzione dell’Umano . il 2 e 3 ottobre a Villa Sabucchi di scena lo spettacolo di William Zola nell’ambito del progetto “La torre del Bardo”.

Il Comune di Pescara, il Teatro Stabile Abruzzese e la Laad, la Lega Abruzzese Antidroga Onlus, insieme nel nome di Shakespeare e Ovidio per i 10 anni del progetto. Il regista William Zola, ideatore del progetto, spiega che “ è un progetto che mette insieme diverse cose: la cultura, la sinergia fra territori, il sociale. Comune di Pescara, Tsa, Laad, sono un insieme che funziona da dieci stagioni e che ogni anno dà la dimensione di quanto sia importante legare la cultura ad altre realtà. Questa decima edizione nasce con estrema fatica, ma con grande caparbietà l’abbiamo portata in porto, grazie anche all’affetto del pubblico che da dieci anni ci segue. Il progetto è nato con la proposta di offrire una linea culturale capace di rivelare uno Shakespeare singolare, così lo abbiamo raccontato ogni anno con delle variazioni sul programma: abbiamo fatto il Macbeth, il Mercante di Venezia, uno spettacolo sulle donne in Shakespeare e l’anno scorso anche il Riccardo III. L’ultimo lavoro prende spunto da un saggio di Cristina Paravano, giovane ricercatrice che ha fatto un lavoro incredibile sull’influenza di Ovidio in Shakespeare, attraverso le Metamorfosi”.

L’assessore comunale Giovanni Di Iacovo ricorda che Villa Sabucchi è uno spazio intensamente suggestivo, ma anche un esperimento riuscito che mette insieme sociale, cultura e ambiente. “La grande e trasversale partecipazione a questi spettacoli- ha detto Di Iacovo presentando lo spettacolo –  è la riprova che il connubio funziona e consente di incontrare Shakespeare ogni volta in veste diversa. Pescara ha la fortuna di avere tradizioni culturali che non vuole perdere perché appartengono al suo patrimonio, alcune belle e costanti come il progetto della Torre del Bardo, rimasto in piedi con fatica e tenacia, come tutte le cose destinate a durare, malgrado i tempi”.

“Questa esperienza di teatro che si ripropone da undici anni da due anni diventa promozione teatrale e sociale, finalizzata ad interessare i giovani – sottolinea Gianni Cordova, fondatore della Laad – Abbiamo intrapreso questo percorso perché crediamo nel valore terapeutico del teatro e in quello terapeutico della comunità che si incontrano, si confrontano e si stimano. Questo è il cuscinetto su cui poggiano tutte le attività che si susseguono dentro Villa Sabucchi. Un cuscinetto che si trova alla vigilia di un anniversario importantissimo: la Laad l’anno prossimo compie 25 anni, periodo durante cui si è costituita come modello che si è imposto dentro e fuori dall’Italia. Chiudo con un appello alle forze politiche e agli organi di stampa perché ci siano vicini nel completare il panorama della cultura di questa città e rafforzarlo con nuove e tenaci proposte che ci consentano di presentare non solo lo spettacolo teatrale, ma anche la produzione teatrale come risorsa economica”.