Wwf e Legambiente: “No fanghi porto Ortona vicino Cerrano”

Wwf e Legambiente dicono no all’eventuale sversamento di 350 mila metri cubi di fanghi di dragaggio, provenienti dal porto di Ortona a pochi chilometri dall’Area Marina Protetta Torre del Cerrano.

Le due associazioni, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, hanno parlato di scelta errata e della necessità di trovare soluzioni alternative. Le due associazioni hanno anche sottolineato che, a corredo di questa ipotesi progettuale, non è stata neanche effettuata la procedura Vinca, obbligatoria per legge.

“Diciamo no a questa ipotesi e chiediamo che si trovino soluzioni alternative perché una quantità di sabbia così imponente – ha detto il presidente regionale del Wwf Luciano Di Tizio – può creare una serie di problemi, anche perché mancano studi specifici sulle correnti marine e sull’eventuale spostamento della sabbia. Stiamo parlando dell’unica area marina protetta abruzzese è una delle poche dell’Adriatico, e che ha bisogno di essere tutelata e creata per le vongole che soffrirebbero per la presenza eccessiva di sabbia, senza dimenticare che l’area dove ci sarebbe lo sversamento è frequentata da delfini e tartarughe marine. Sabbia che potrebbe, una volta studiata e analizzata, essere utilizzata per ripascimenti”.

Il presidente regionale di Legambiente Giuseppe Di Marco ha detto che:

“Occorre rimettere mano agli studi per trovare soluzioni alternative e cercare di evitare che un cumulo imponente di sabbia vada a gravitare su un’ unica area e soprattutto in una di quelle di maggior pregio non solo sotto l’aspetto naturalistico, ma di interesse comunitario e dalla grande valenza turistica visto che nell’ultimo Tavolo Regionale sul Turismo si è appunto parlato di una strategia turismo-natura per una zona come questa che con il suo Parco Marino ha una forte attrattività che non può essere penalizzata da una azione sciagurata”.

Il rappresentante del Comitato Cittadini di Silvi Vito Partipilo:

“Siamo contrari perché si andrebbero a creare problemi in una zona a forte vocazione turistica e quindi auspichiamo un ripensamento anche perché la cittadinanza non capirebbe una scelta come questa”.

Il rappresentante di Alberghiamo Bruno Bischi:

“Sembra strano parlare di bandiere blu per le nostre coste e le nostre spiagge e poi utilizzare il mare per scaricarvi delle sabbie di dragaggio. Crediamo che sia una scelta sbagliata e per di più a pochi mesi dall’inizio della stagione balneare, visto che i lavori inizierebbero ad aprile. Creerebbe un danno all’economia turistica enorme”.