Violenza donne: Lavoro e braccialetto elettronico per vittime

Violenza donne: Lavoro e braccialetto elettronico per vittime; sono queste alcune proposte avanzate dalla Commissione Pari Opportunità della Regione in sintonia con l’assessore regionale Marinella Sclocco.

L’Abruzzo  tra le prime regioni in Italia per nascita e sviluppo di imprese al femminile. Solo quest’anno sono nate 2 mila e 300 nuove attività finanziate con i fondi del microcredito e l’80% di queste è gestita e ideata da donne. Questo anche frutto della politica intrapresa dalla Regione su un settore particolarmente delicato.  Inoltre da segnalare gli otto progetti finanziati dall’assessorato  per sostenere i voucher di tirocini formativi da destinare ai soggetti svantaggiati, tra cui le donne vittime di violenza. E  sempre in tema di tutela contro la violenza, Marinella Sclocco assicura:

“Stiamo rivedendo la legge regionale numero 31 a sostegno dei centri antiviolenza, perché l’attuale non è più in linea con le aspettative delle reali esigenze delle donne maltrattate. C’è bisogno di stabilire nuovi criteri per destinare i fondi ad associazioni che abbiano una valida expertise nella gestione delle vittime di violenza, mediante la creazione di un vero e proprio albo che accrediti le strutture e le professionalità che si trovano al loro interno”. 

Tra gli altri progetti messi in campo da Assessorato Regionale alle Pari Opportunità e Commissione Regionale Pari opportunità anche  un’Applicazione  “Mai Sola”  e la creazione di un nuovo progetto che preveda il varo di un braccialetto elettronico da destinare alle donne per monitorare gli spostamenti degli stalker.

“E’ un progetto pilota – spiega Gemma Andreini, presidente della Commissione regionale Pari Opportunità – da realizzare di concerto con un pool di esperti, tra cui università, forze dell’ordine e autorità giudiziaria, al fine di creare ed installare sui polsi delle donne che hanno denunciato episodi di violenza un braccialetto che monitori gli spostamenti dei loro stalker, nei confronti dei quali viene emessa un’ordinanza che vieti loro di avvicinarsi a coloro che li hanno denunciati”.