Vaccini: polemiche per le parole della Lorenzin a Teramo

Le dichiarazioni rese a Teramo, al microfono di Rete8,  dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin generano divisioni e malumori nel governo Gentiloni.

Le posizioni dei ministri sull’obbligo delle vaccinazioni per l’iscrizione a scuola non sono concordi. La ministra Lorenzin sostiene la necessità di tornare all’obbligatorietà delle vaccinazioni per le iscrizioni a scuola, misura volta a scongiurare il ritorno di pericolose malattie. Ieri, a margine dell’inaugurazione dell’acceleratore lineare all’ospedale Mazzini di Teramo, la Lorenzin aveva annunciato di avere già pronto un testo di legge sull’argomento e di avere l’intenzione di aprire una discussione con i colleghi di governo, forse già nel Consiglio dei Ministri di oggi. Affermazioni sulle quali, poco dopo, è piovuta la doccia gelata di Palazzo Chigi:

“Domani all’esame del Consiglio dei Ministri non è previsto alcun testo di legge relativo ai vaccini”.

Obiettivo del governo sarebbe quello di spegnere sul nascere le polemiche su un testo tutt’altro che definitivo – o forse ancora inesistente – e rimandare la discussione al momento opportuno. A complicare le cose arrivano oggi le perplessità sollevate dal ministro dell’ istruzione Valeria Fedeli, la quale sostiene che “l’obbligo dei vaccini non deve andare contro il diritto all’istruzione”. Proprio l’obbligatorietà dei vaccini per essere ammessi a scuola, prevista nella bozza del testo della Lorenzin, non metterebbe d’accordo tutti i componenti dell’esecutivo. Quanto al Pd, Matteo Renzi si è già espresso favorevolmente. Il suo parere è stato riportato da Michele Anzaldi, responsabile comunicazione del segretario del partito:

“Lo stop dal Cdm sui vaccini obbligatori? Mi auguro che si tratti solo di un disguido comunicativo. Il governo – aggiunge Anzaldi – fa bene a mandare un nuovo segnale chiaro sui vaccini, è bene che su questo non risultino marce indietro e che il decreto venga fatto prima possibile. Sui vaccini il governo non deve mostrare incertezze, non devono esserci gialli o dubbi. Tutti gli italiani sanno che il governo Gentiloni è in piena continuità con il governo Renzi sul valore della vaccinazione. E’ comprensibile che ci siano tempi tecnici da rispettare, come ha detto anche Lorenzin annunciando il decreto, ma è bene che il messaggio che arriva all’opinione pubblica sia più chiaro possibile”.

L’argomento è caldo, del resto la divisione non è roba di oggi: già lo scorso 7 febbraio la fedeli e la Lorenzin si erano incontrate per trovare la quadra alle rispettive posizioni. La Fedeli si era espressa per la tutela dei bambini e quindi per l’obbligatorietà delle vaccinazioni, sottolineando però che si deve trovare il modo per garantire al contempo anche il diritto costituzionale all’istruzione. Su questo punto, forse il più critico, è tornata la Lorenzin durante la sua visita a Teramo:

“Ho pronto un testo di legge che prevede l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’accesso alla scuola dell’obbligo, con un ampliamento delle vaccinazioni obbligatorie indicate dal nostro ministero. Tutte le vaccinazioni che sono nel piano vaccinale approvato nei Livelli essenziali di assistenza sono necessarie per la salute delle persone. Stare sotto la soglia vaccinale è un vero e proprio pericolo. Questo testo risponde alla necessità di avere norme uniche in tutta Italia, visto che le regioni si stanno muovendo in ordine sparso”.

In Emilia-Romagna l’obbligo di vaccinazioni per i bambini iscritti al nido già c’é, Trieste ha esteso l’obbligo anche alla materna, la Toscana sta esaminando una norma per allargarlo anche alle vaccinazioni raccomandate. Pure Piemonte e Lombardia vanno verso l’obbligo. Tra i contrari ci sono i cinquestelle e il Codacons, che annuncia di essere pronto a ricorrere alla Corte Europea dei diritti dell’uomo contro una legge definita “incostituzionale”.

Nella foto la ministra Lorenzin a Teramo.

 

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