Tragedia Rigopiano, domani in Procura gli interrogatori

Prenderanno il via domani, martedì 19 Giugno presso la Procura di Pescara gli interrogatori per la tragedia di Farindola. Secondo la Procura pescarese furono negligenza, imperizia, imprudenza, oltre a violazioni di norme, leggi e regolamenti, a causare la morte di 29 persone, il 18 gennaio 2017, quando l’Hotel Rigopiano fu travolto da una valanga.

In pratica, secondo la procura di Pescara, fu la Regione a “determinare le condizioni per il totale isolamento dell’albergo”, nonostante i vertici dell’amministrazione e della Protezione civile fossero “consapevoli dell’emergenza neve riguardante l’Abruzzo”. È l’ipotesi accusatoria contenuta negli avvisi di garanzia notificati nei giorni scorsi ai presidenti delle ultime tre Giunte regionali, agli assessori regionali con delega alla Protezione civile e a vari funzionari regionali che si sono susseguiti dal 2006 al 2017. Sono 14 gli indagati che hanno ricevuto anche l’invito a comparire per essere interrogati dal procuratore capo di Pescara, Massimiliano Serpi e dal sostituto, Andrea Papalia.

Le accuse ipotizzate, a vario titolo, sono disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose. Questo filone dell’inchiesta punta a ricostruire appunto la gestione della prevenzione e, nello specifico, a individuare eventuali responsabilità nella mancata realizzazione della Carta del pericolo da valanghe.

Inoltre la Procura pescarese – come si legge negli avvisi di garanzia – imputa alla Regione, “nelle persone del presidente della Giunta regionale, dell’assessore con delega alla Protezione civile e dei funzionari”, di avere attivato “tardivamente il Comitato operativo regionale per le emergenze”, peraltro in assenza di piani di emergenza regionali, in località diversa da quella della sala operativa”.