Toninelli: “La ferrovia Pescara-Roma è una priorità nazionale”

Il ministro Danilo Toninelli, in Abruzzo a sostegno della candidata presidente del Movimento 5 Stelle, ha parlato della necessità di velocizzare la linea ferroviaria Pescara-Roma, definita “priorità nazionale”.

La linea ferroviaria Roma-Pescara è “una priorità nazionale” e rientrerà nelle opere a cui sono destinate risorse “non solo per velocizzarla, ma per renderla una linea ad alta velocità”. Queste le parole del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, pronunciate a Pescara dove è intervenuto per sostenere la candidata presidente della Regione Abruzzo per il M5s, Sara Marcozzi.

“Quello si che è un Tav – ha sottolineato Toninelli – non un buco nella montagna per mandare a Lione nessuno, perché nessuno ci vuole andare, né come persone né come merci. In Abruzzo sulla velocizzazione già c’è un progetto, oggi in più c’è la volontà politica di fare l’alta velocità”.

Quanto alla questione del terzo traforo, Toninelli ha ribadito che non si farà:

“Non so da dove sia uscita questa notizia. L’indirizzo politico è che non serve e non si farà. Serve intervenire, ma in maniera meno impattante dal punto di vista ambientale e meno costosa. Direi assolutamente no. E’ necessario intervenire, ma fare altri buchi nelle montagne sinceramente no. Tra l’altro sarebbe molto più dispendioso. Evitiamo altri impatti ambientali. Facciamo le cose corrette, mettiamo in sicurezza tutto, ma evitiamo di fare quelle opere faraoniche che purtroppo, lo abbiamo visto nel passato, sono diventate le mangiatoie per un certo sistema politico e affaristico”.

Il ministro ha affrontato anche la questione relativa alla concessione per la gestione di A24 e A25, affidata a Strada dei Parchi:

“La proroga della concessione per la A24 e la A25 sta per finire. Sono molto molto fiducioso che la commissione Europea finalmente dica questo piano economico finanziario è sostenibile e questo no”.

Non si è fatta attendere la replica di Strada dei Parchi che, in una nota diffusa nel pomeriggio, scrive:

”Il Ministro Toninelli ci confonde con altri. Sollecita interventi ma ancora non rende disponibili risorse e blocca il nuovo PEF. Il ministro ricorda di aver fatto inserire nel Decreto Genova i 190 milioni necessari per i lavori di messa in sicurezza urgente (Piano MISU) di A24 e A25. Verissimo. Ma il decreto è stato pubblicato il 28 settembre, a novembre la conversione, dunque sono passati mesi e oggi non solo quelle risorse non sono ancora disponibili, ma persino i relativi Decreti autorizzativi non sono stati emessi dal Ministero. Ciò nonostante i lavori del piano MISU sono stati avviati con risorse proprie della Società Strada dei Parchi SpA.

Capitolo Piano Economico Finanziario: è scaduto da cinque anni, non certo per volontà del Concessionario, il quale, già dal gennaio 2016, ha dichiarato di essere pronto a lavorare sull’ipotesi di progetto voluta dal ministero. Ora, dalle scarse notizie che il Ministero guidato dal ministro Toninelli ha trasmesso a Strada dei Parchi, risulterebbe che tale ipotesi di nuovo PEF sarebbe stata inoltrata alla Commissione Europea con la formula della pre-notifica. Il Ministro poi fa riferimento di aver trasmesso anche ‘differenti posizioni del concessionario’. Noi non sappiamo a quale nostra ‘differente posizione’ il ministro si riferisca. Certamente Strada dei Parchi non ha mai chiesto l’11% di rendimento sul nuovo PEF. Probabilmente il Ministro Toninelli ci confonde con altri concessionari. In ogni caso anche noi riteniamo, questa volta in sintonia con il ministro Toninelli, che sarebbe cosa giusta, corretta e trasparente poter essere auditi dalla competente Direzione della Commissione, come il Ministero si era impegnato a sollecitare. Sperando che non si tratti solo di un espediente utile a perdere tempo e rinviare l’approvazione del nuovo PEF a dopo le imminenti elezioni Europee. Continuiamo dunque a non comprendere quali siano le reali intenzioni del ministro Toninelli: da mesi dichiara che i lavori per la messa in sicurezza di A24 e A25 sono urgenti, ma le risorse e i provvedimenti necessari (decreti e nuovo Piano Economico Finanziario) per consentire l’avvio di tali lavori non vengono emessi dal suo Ministero”.