Teatro: “Rukelie” di Peppe Millanta vince il Festival Inventaria

HANDOUT - Das Foto aus dem Jahre 1928 zeigt den Profiboxers Johann Rukeli Trollmann als Nordwest Deutscher Meister der Amateure. Ein Dokumentarfilm würdigt jetzt den Kampf des Sinto-Boxers gegen die Nazis. Foto: Privat/dpa (zu lni 0352 vom 14.01.2013) +++(c) dpa - Bildfunk+++

Ancora un riconoscimento per “Rukelie”, il monologo scritto dall’autore teatrale e scrittore abruzzese Peppe Millanta. La pièce, interpretata  dall’attore Antonio De Nitto, ha vinto il Festival Inventaria di Roma, presso il Teatro Studio Uno.

Il Festival Inventaria, giunto all’ottava edizione, è diventato un punto di riferimento del panorama del Teatro Off italiano e della drammaturgia contemporanea. Il monologo si è classificato al primo posto nella sezione Corti Teatrali, aggiudicandosi così l’accesso al Roma Fringe Festival di settembre, vetrina nazionale e internazionale del teatro indipendente, patrocinato dal World Fringe Network di Edimburgo
“Rukelie” narra le vicende del pugile sinti Johann Trollmann, una delle vittime del porajmos, il genocidio dimenticato.

Nel ’43 Trollmann venne ucciso nel lager di Neuengamme, nei pressi di Amburgo, da un kapò che voleva vendicarsi perché, due giorni prima, era stato messo al tappeto proprio da Trollmann, in un combattimento organizzato davanti ai prigionieri e alle SS. Il kapò aveva subito quello che riteneva un oltraggio troppo grande, anche e soprattutto perché arrivato dalle mani di uno zingaro. Johann Trollmann fu solo uno dei 500.000 Rom e Sinti vittime del “Porrajmos”, una parola in romanì che in italiano potrebbe essere tradotta “divoramento, distruzione o devastazione”.

Trollmann, tedesco nato da una famiglia sinti, era un pugile straordinario. Era stato soprannominato Rukelie (albero) per l’armonia del suo fisico, atletico e muscoloso. Bello, dai riccioli scuri e dai movimenti eleganti, Rukelie aveva un certo fascino innato che attirava attorno al ring anche fan femminili in adorazione. Nella 1933 Rukelie trova sulla sua strada il nazionalsocialismo. I club di pugilato in Germania vengono completamente riformati, cominciano le persecuzioni agli atleti non ariani. La boxe viene utilizzata come strumento di propaganda razziale: sarà proprio Hitler, nel Mein Kampf, a dire: “Nessun altro sport desta in così alto grado lo spirito di assalto, esige così fulminea decisione, rende forte e flessibile il corpo”. La parabola discendente di Rukelie, efficacemente raccontata nel testo teatrale di Peppe Milanta, comincia in quel momento, perché nessun uomo di razza ariana poteva essere preso a pugni da uno zingaro.

 

Recentemente Millanta è stato ospite della trasmissione Rete8 Libri, in una delle puntate dedicate alla rassegna “A tu per tu con l’autore”, promossa dal Centro d’Abruzzo in collaborazione con la Libreria Coop di Sambuceto. Millanta ha presentato il suo primo romanzo: “Vinpeel degli orizzonti”, Neo edizioni. Qui la puntata: