Sisma 2016: sindaci del Cratere si incontrano a Camerino

Sisma 2016: i sindaci del cratere sismico si incontrano a Camerino per discutere del loro futuro.

I sindaci del cratere sismico del 2016 si mobilitano e dicono basta a una governance della ricostruzione che non funziona, e che costringe a restare lontani dai luoghi in cui si prendono le decisioni proprio loro, i sindaci, i primi soggetti che s’interfacciano tutti i giorni con i cittadini e che devono portare avanti la rinascita dei loro borghi. Preclusa ai sindaci la possibilità, per esempio, di accedere alla cosiddetta cabina di regia che da Roma decide le sorti della rinascita dei 138 Comuni colpiti dai terremoti che si sono succeduti tra il 2016 e il 2017 coinvolgendo Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Rispondendo alla chiamata di Giancluca Pasqui, sindaco della cittadina marchigiana, 40 dei 138 sindaci del cratere del Centro Italia ieri si sono incontrati nella sala del rettorato dell’Università di Camerino, per dire basta a questa situazione. Tra loro anche alcuni rappresentanti dei Comuni abruzzesi: Iside Di Martino per Cagnano Amiterno, Massimiliano Giorgi e Gianguido D’Alberto per Montereale e Teramo. Tra le decisioni emerse ieri, c’è quella di organizzare una grande manifestazione di protesta a Roma a primavera e la condivisione della bozza di un documento che sarà un po’ una sorta di manifesto programmatico da cui ripartire per accelerare la ricostruzione dei Comuni, nel frattempo spopolati, fermi, impastoiati in mille lungaggini burocratiche. Viene chiesta la semplificazione dei processi e dei pagamenti, di trasformare le opere provvisorie in definitive, di applicare con pienezza la legge sulla montagna, la cassa integrazione per le piccole imprese, misure a sostegno della popolazione e la risoluzione delle norme che sovrappongono le due ricostruzioni, quella del post-sisma 2009 e quella più recente: problematica, quest’ultima, tutta abruzzese, e che attanaglia in particolare i 6 Comuni dell’Aquila e alcuni del Teramano. Proprio l’Abruzzo è la regione più penalizzata: sono soltanto una trentina le pratiche della ricostruzione effettivamente esaminate dall’Ufficio speciale di Teramo, a fronte delle centinaia concluse dagli uffici speciali delle altre tre regioni. Costituito, intanto, un comitato di sindaci, con il primo obiettivo di portare al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte le proposte del territorio per accelerare e semplificare la ricostruzione.

Il servizio del Tg8