Scossa di Terremoto 4.2 in Molise sentita anche in Abruzzo

Avvertita anche in Abruzzo una forte scossa di terremoto 4.2 nell’entroterra del Molise. Altra scossa a Pietracamela (Te).

E’ di magnitudo 4.2 la scossa sentita oggi in Molise. Lo rende noto l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, secondo cui il terremoto è stato registrato alle 11.48 con epicentro Acquaviva Collecroce (Campobasso) ad una profondità di 31 chilometri. La scossa è stata avvertita distintamente anche nel vastese e nel chietino. Altre località a pochi chilometri dall’epicentro sono Palata, Castelmauro, Tavenna, San Felice del Molise e Guardialfiera.

A Termoli e Campobasso in molti sono scappati di casa dopo la scossa. Le forze di polizia, Vigili del fuoco e Protezione civile stanno facendo verifiche, ma al momento non vengono segnalati danni, e dai cittadini di Campobasso non è pervenuta alcuna richiesta di intervento al centralino dei Vigili del fuoco. Il Comune di Acquaviva Collecroce e le forze dell’ordine stanno effettuando controlli al patrimonio immobiliare nella zona dell’epicentro della scossa. Secondo quanto si è appreso dalle forze dell’ordine presenti, l’effetto della scossa, che sulla direttrice di Acquaviva è partita da 31 chilometri di profondità, si è sentito più sulla costa che nella zona dell’epicentro. Ad Acquaviva la scossa si è distinta nettamente, ma sembra che ci sia stata più paura nei comuni costieri che nel paese dell’epicentro.

Il terremoto di magnitudo 4,2 avvenuto oggi in Molise non rientra nella sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016 nell’Italia centrale. “E’ un evento nuovo”, ha detto all’ANSA il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. Anche la faglia segue un comportamento diverso rispetto ai terremoti della sequenza di Amatrice perché è molto più profonda e segue un movimento orizzontale. Non è certamente associabile alla sequenza sismica in Italia centrale per le sue caratteristiche.  Di conseguenza la crosta terrestre nella zona adriatica centro-settentrionale si muove verso Est più velocemente rispetto a quella meridionale. Il movimento tipico delle faglie coinvolto nella sequenza del 24 agosto in Italia centrale è invece di tipo estensionale, avviene cioè una sorta di ‘stiramento’. A differenza dei sismi in Italia centrale, il terremoto di oggi è inoltre avvenuto in profondità, a 31 chilometri, abbastanza per coinvolgere tutta la crosta e parte del mantello. Ricordando, invece, quello di magnitudo 5,7 del 2002 a San Giuliano di Puglia: entrambi i terremoti sono stati generati da meccanismi simili e sono stati abbastanza profondi”.

Un’altra scossa, più debole è stata registrata alle 13.01 in Abruzzo con epicentro a Pietracamela con magnitudo 2.6.

AGGIORNAMENTO ORE 15:

Da una prima ricognizione effettuata dai Vigili del Fuoco a Termoli, non risultano criticità o lesioni dovute alla scossa di terremoto né a Termoli né nei paesi interessati dalla scossa.

Un elicottero dei vigili del fuoco sta sorvolando in questo momento il grande bacino artificiale di Guardialfiera. L’invaso, prodotto dalla diga sul fiume Biferno, è uno dei più grandi del centro Italia, e serve a fornire acqua a tutto il basso Molise. L’invaso risale agli anni ’60 e la sopraelevata che lo attraversa completamente per oltre otto chilometri è stata completata nel ’68.

Domenico Angelone del Consiglio Nazionale dei Geologi afferma che “La scossa di terremoto di magnitudo 4.2 con epicentro a un chilometro da Acquaviva di Collecroce, in provincia di Campobasso, non ha alcuna correlazione con gli eventi sismici avvenuti nell’Italia Centrale. Il sisma è stato avvertito in un’area che, in passato, non ha registrato rilasci di elevata energia come per le zone più interne del Molise e dell’Appennino, tant’è che la normativa più datata poneva tali aree ad un potenziale di sismicità relativamente basso. Tra le opere maggiormente sensibili allo scuotimento c’è la diga del Liscione sul Fiume Biferno, il cui bacino idrico ospita il lungo viadotto e i cui piloni sono per gran parte sommersi. Un’arteria stradale di notevole importanza, meritevole di particolare attenzione sia per le sue condizioni statiche sia per gli effetti indotti dal sisma, sebbene realizzata in maniera conforme alle normative dell’epoca, rivelatesi negli ultimi decenni inadeguate alle reali condizioni del territorio. Inoltre si ripropone ancora una volta il problema del dissesto idrogeologico poiché sono presenti, nell’area epicentrale, numerosi versanti sofferenti di fenomeni di dissesto quiescenti, facilmente riattivabili in caso di sisma. La sequenza era già iniziata stanotte con scosse di magnitudo inferiore a 3, e l’area, le strutture e le infrastrutture strategiche vanno correttamente attenzionate, come è doveroso in questi casi”.

Secondo il sismologo dell’Ingv Alessandro Amato “Il terremoto che si è verificato oggi in Molise è in una zona a noi poco nota in quanto non ci sono precedenti storici in quell’area che è un po’ marginale rispetto alla catena Appenninica dove abbiamo i terremoti più forti che conosciamo sia in Molise che in Abruzzo e più a sud. Al momento non è possibile fare previsioni sulla durata dello sciame sismico o sull’eventualità di altre scosse più forti”.

Intanto l’ingegnere Massimo Pillarella, commissario straordinario dell’Azienda speciale regionale ‘Molise Acque’, parlando delle verifiche che sono state effettuate nelle scorse ore sulla diga del Liscione a pochi chilometri da Guardialfiera dove oggi il terremoto è stato avvertito distintamente, all’agenzia ANSA ha detto che “Sono state fatte ispezioni visuali, tutte con esito negativo, poi quelle nei condotti sotterranei dove ci sono dei rilevatori di deformazione e non è emerso nulla di particolare. Non ci fermiamo qui, sta arrivando da Roma il nostro responsabile diga, l’ingegnere Giovanni Sportelli, che tra l’altro partecipò al gruppo direzione lavori quando fu realizzata la struttura. Farà ulteriori verifiche e controlli anche strumentali. Fino a questo momento non abbiamo rilevato niente di particolare mi sento di rassicurare la popolazione”.

Notizia in aggiornamento

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.