Sanitopoli in Appello: sentenza alle 17,30

Sanitopoli in Appello: Il giorno della sentenza, oggi, a cominciare dalle 9.30 nell’aula uno della Corte d’Appello a L’Aquila, dopo lo spazio alle ultime controrepliche, i giudici  in Camera di Consiglio per emettere l’attesa sentenza prevista alle 17,30.

 

LA CRONACA DELLA GIORNATA

 

La sentenza alle 18, clicca qui

ore 14.15: PG, riscontri su colpevolezza Del Turco (ANSA)

Intercettato fuori l’Aula della Corte d’Appello il sostituto procuratore generale, Ettore Picardi, ha chiarito che la sua richiesta di condanna da nove anni e mezzo a sei anni e mezzo per Del Turco, riguarda il fatto che “per le accuse i riscontri ci sono, come dice in sostanza anche la sentenza di primo grado. La diminuzione della pena richiesta riguarda il fatto che non sono state trovate le tracce patrimoniali dei reati. Ma – ha chiarito – la richiesta di sei anni e mezzo con uno sconto di tre rispetto alla prima sentenza oltre a prendere nota della mancanza delle tracce patrimoniali tiene però anche conto dei precedenti analoghi per i reati nella fattispecie, vedi per esempio i casi Poggiolini e De Lorenzo”, ha concluso Picardi.

ore 13,30: la sentenza è prevista per le 17,30

ore 10.35: i giudici, presidente Luigi Catelli, a latere Luigi Cirillo e Armanda Servino, entrano in camera di Consiglio.

 

Due mesi circa di udienze a L’Aquila per il giudizio in secondo grado del più importante processo in Abruzzo degli ultimi 20 anni: lo scandalo della sanità che dal 2008, con i primi arresti, ad oggi, é stato caratterizzato da un lunghissimo iter processuale, dagli incidenti probatori del settembre del 2008, al drammatico dibattimento a Pescara durato due anni per il giudizio di primo grado. Il Procuratore Generale in Corte d’Appello, Ettore Picardi, nella sua relazione iniziale, ed ancora nella controreplica di venerdì scorso, ha ribadito l’assoluta consistenza del quadro accusatorio tratteggiato dai magistrati inquirenti di Pescara, ed una sostanziale concordia con le  motivazioni alla sentenza di primo grado, anche se, tra pervenuta prescrizione, la derubricazione del reato di corruzione in induzione riferita al gruppo Del Turco, ed una valutazione personale circa la severità di determinate pene, ha avanzato richieste più miti. Ribadita l’attendibilità del grande accusatore Angelini le cui prove sulle presunte dazioni anche se non supportate da riscontri schiaccianti, nel loro complesso appaiono indiscutibilmente evidenti. Sulla scorta della lunga mole di elementi a carico degli imputati Picardi ha dunque fatto le seguenti richieste: Per Ottaviano Del Turco (condannato in primo grado a 9 anni e 6 mesi) 6 anni e 6 mesi; per l’ex manager della Asl di Chieti Luigi Conga (Condannato in primo  grado a 9 anni) 6 anni; per l’ex capogruppo del Pd in Regione Camillo Cesarone (9 anni in primo grado) sei anni e sei mesi; per l’ex segretario dell’Ufficio di Presidenza  della Regione Lamberto Quarta (6 anni e 6 mesi in primo grado) 5 anni e sei mesi; per gli ex assessori Mazzocca e Boschetti (due anni e 4 anni) rispettivamente 1 anno e due mesi pensa sospesa e 3 anni. Assoluzione per un’imputazione e prescrizione per un’altra per l’ex parlamentare di Forza Italia Sabatino Aracu. per il grande accusatore Vincenzo Angelini, condannato in primo grado a 3 anni e sei mesi, assoluzione per intervenuta prescrizione. Regge, nella tesi del Pg Picardi, il reato associativo anche se limitato alle figure di Del Turco, Cesarone e Quarta, escono dall’imputazione più grave Pierluigi Cosenza, Angelo Bucciarelli, Bernardo Mazzocca, Antonio Boschetti e l’ex direttore dell’agenzia sanitaria regionale Francesco Di Stanislao, condannato in primo grado a due anni, per lui chiesta una pena di un anno e due mesi. In contrasto con le richieste più miti per i principali imputati, Picardi ha invece avanzato richieste più severe, rispetto a quanto stabilito dai giudici in primo grado, per 4 imputati; in particolare per Gianluca Zelli, ex dirigente amministrativo della clinica Villa Pini, assolto a Pescara e per il quale si chiede una pena di 4 anni e 6 mesi; una pena di un anno e due mesi per l’ex capo della struttura legale della Regione Abruzzo Sandro Pasquali; 1 anno e due mesi per l’ex direttore del settore sanità della Regione Giampiero Di Cesare e 10 mesi di reclusione per il bancario Fabio De Concilio