Roccamontepiano: migliaia di pellegrini per la Festa di San Rocco

Migliaia di pellegrini provenienti da tutta la Regione si sono dati appuntamento stamane di buon ora al Santuario di S.Rocco a Roccamontepiano per celebrare la festa del Santo molto venerato in Abruzzo.

Come tradizione vuole, il 16 agosto Roccamontepiano diventa il luogo di visita verso il santuario di San Rocco, la grotta e l’omonima Fontana. Pellegrini a piedi da Ari, Serramonacesca, Fara Filiorum Petri e Guardiagrele, organizzandosi in compagnia, sono giunti fin dalle prime luci dell’alba. Come prima tappa la messa al santuario, quindi la visita alla grotta e fontana e poi la colazione che il comitato feste e il Comune, organizzano ogni anno sotto il portico del municipio.  Ad aver alimentato, nel tempo, la tradizione del San Rocco nel paese in tutto il territorio la leggenda secondo cui il Santo pellegrino abbia dimorato per qualche tempo in questi luoghi.  Ma oltre la leggenda, quello che da oltre 200 anni muove decine di migliaia di persone é sicuramente il connubio tra il sacro e il profano delle festività ferragostane.  Nella comunità di Roccamontepiano (Ch), sono tanti quelli che portano il nome di Rocco. Tale circostanza ha motivi personali, quasi tutti riconducibili alla profonda devozione che gli abitanti portano verso il santo pellegrino Rocco nato nel XIVº secolo in Francia a Montpellier  e poi venuto in Italia a pregare sulla tomba di San Pietro a Roma. A Roccamontepiano è venerato nel santuario, nella grotta e nella fontana che portano il suo nome.  In suo onore vengono portate in processione conche adornate da fiori dalle ragazze della comunità, mentre le migliaia di persona che vengono in paese il giorno della sua festa, acquistano il tipico boccaletto in ceramica artistica con la sua immagine. Per molti anziani,ma anche per le giovani generazioni, vi sono luoghi, incontri, scambi e ricordi che le persone portano dentro per tutta la vita creando un vero e proprio fenomeno di massa.   Credenze magiche, emozioni forti, che rimangono a lungo nell’anima di un popolo che sullo sfondo vive aggrappato alla Majella Madre con le sue tante acque sorgive, grotte, anfratti,  rifugi per i pastori e uomini che hanno vissuto alle sue pendici. In questo senso, la grotta di S.Rocco,  con la sua sorgente d’acqua fresca, sicuramente ha sempre rappresentato un luogo di forte attrazione. A questo si è aggiunto nel tempo l’evocazione dell’uso della sua acqua quale fonte di vita e di sostentamento.  Non a caso oltre 100 anni fa i ceramisti di Rapino realizzarono le prime brocche, vendute durante la fiera di San Rocco, e a queste anche le conche che servivano per portare il grano al santuario per sostenere i costi della festa e il mantenimento della Chiesa. Ancora oggi, pertanto, si svolge la sfilata delle conche portate dalla ragazza del paese con il costume tradizionale e fiori di carta. A concludere la festività di questa settimana la processione di questa sera con la sfilata delle conca, la presenza di oltre 20 sindaci del territorio del pescarese del Chietino oltre che quella importante ed istituzionale del Vicepresidente del CSM, Giovanni Legnini, nativo di Roccamontepiano.

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