Rifondazione Comunista contro la Legge Elettorale Regionale del Pd

Il Segretario Nazionale del PRC SE  contro la proposta di modifica della Legge Elettorale Regionale del PD.

“L’ultimo colpo di coda del Partito Democratico”, hanno affermato nel corso di una conferenza stampa Maurizio Acerbo e Marco Fars, “è la presentazione in fretta e furia di una proposta di modifica della legge elettorale vigente”.

La proposta di legge, è stato detto ancora, “prevede l’innalzamento della soglia di sbarramento dal 3% all’8%. Un provvedimento che non ha nulla a che fare con la governabilità è stato detto, ma ma che incide in maniera antidemocratica sulla rappresentanza delle forze in Consiglio regionale. I rappresentanti di PRC SE, invitano tutte le forze politiche di opposizione in Consiglio regionale alla rivolta morale. E’ stata presentata una proposta di legge dal PD  per arrivare all’approvazione, domani  martedì 7 Agosto  in consiglio regionale, ovvero il giorno prima delle dimissioni del presidente D’Alfonso incompatibile. Un presidente che già avrebbe dovuto dimettersi e una maggioranza che dovrebbero occuparsi solo di ordinaria amministrazione si preparano a stravolgere la legge elettorale introducendo una soglia di sbarramento antidemocratica per che c’è solo in Molise e nella Turchia di Erdogan. Tre anni fa”, ha sottolineato ancora Acerbo,”in qualità di candidato della sola Rifondazione Comunista superai il 3% ma non fui eletto perché per iniziativa del Pd fu innalzato lo sbarramento al 4. Ora addirittura si raddoppia lo sbarramento. Faccio presente che Sinistra Italiana è passata all’opposizione e ha già annunciato che non sarà alleata del Pd. Dunque avranno pensato che il 4 non sia più sufficiente a tenerci fuori se ci mettiamo insieme e soprattutto che un seggio alla sinistra lo toglierebbe a loro che perderanno sicuramente le elezioni”, conclude Acerbo.

Un giudizio critico infine è stato espresso anche sulla Legge Urbanistica definita una vera “porcata”. Il consiglio regionale di domani hanno concluso Acerbo e Fars, rischia di segnare una delle pagine più nere della storia della regione Abruzzo.

IL SERVIZIO DEL TG8:

Anche il Movimento 5 Stelle attacca il Pd per le modifiche alla legge elettorale regionale in Abruzzo che porterebbero a raddoppiare – all’8% – la soglia di sbarramento per le liste che corrono da sole, prevista, invece, al 3% per le coalizioni.

I consiglieri regionali del M5S Sara Marcozzi, Riccardo Mercante, Domenico Pettinari, Gianluca Ranieri e Pietro Smargiassi definiscono le modifiche la porcata finale e affermano che Tanta la paura della debacle, che tentano di cambiare le regole del gioco il giorno prima di quello che sara’ l’ultimo consiglio regionale della legislatura. E se per farlo c’e’ da calpestare regolamenti e leggi regionali poco importa, quello che conta e’ una poltrona garantita. Non si salva nessuno, neanche il centro destra, che prova ad inserire qualche modifica ad personam nella legge, invece di combatterla con le unghie e con i denti.Non vengano a raccontarci che tutto si fa in nome della governabilita’, poiche’ in Abruzzo e’ gia’ garantita dal premio di maggioranza della lista vincente”, sostengono i consiglieri M5S. “Addirittura hanno inserito una sorta di premio di consolazione che assegnerebbe un seggio in piu’ alle coalizioni (che non vincono le elezioni) sottraendolo alle forze politiche che corrono da sole. Quello che stanno tentando e’ l’attuazione dello scippo di qualche poltrona in piu’ per le grandi coalizione perdenti attraverso una ripartizione diversa dei seggi e per farlo devono eludere completamente la rappresentanza di quei partiti che si presentano da soli alla competizione elettorale. Inoltre tentano di aumentare il numero dei consiglieri regionali inserendo la figura del ‘supplente’ dell’assessore in carica”.