Rapina in villa, il capo della banda incastrato dalle foto

Quattro scatti fotografici e la tentata vendita di un orologio hanno consentito di arrestare il capo della banda ritenuta responsabile della rapina nella villetta di Lanciano. Le dichiarazioni di Salvini e Calderoli.

Anche il quarto componente della banda ritenuta responsabile della violenta rapina in villa ai danni dei coniugi Martelli, domenica scorsa all’alba a Lanciano, è stato preso. Romeno come i tre fermati due giorni fa mentre tentavano di allontanarsi da Lanciano, il giovane è stato individuato dagli uomini del Servizio Centrale Operativo e della squadra mobile della Polizia vicino allo stadio di Casal di Principe nel casertano; poco prima aveva tentato di vendere uno degli orologi rubati domenica. La banda era finita nel mirino dei Carabinieri in seguito a sei furti con spaccata compiuti ai danni di bar, tabaccherie e benzinai nei dintorni di Lanciano, nelle ultime tre settimane, ed era monitorata attraverso l’uso del gps che però ha avuto un guasto tecnico il giorno precedente la rapina, per tornare in funzione poco dopo. Per l’arresto del quarto uomo della banda di Lanciano, individuato a Caserta, e’ stato fondamentale l’apporto tecnologico fornito dal S.A.R.I (Sistema automatico riconoscimento immagini) in uso alla Polizia Scientifica. Una delle telecamere di sicurezza di Lanciano ha infatti ripreso parte del viso e mento dell’uomo: quelle immagini sono state inserite nel S.A.R.I che ha fornito un riscontro e confermato l’identita’ del romeno. Il sistema, inoltre, ha permesso di ricollegare la sua vera identita’, riportata sul cartellino foto segnaletico presente in banca dati, ad un documento falso con cui il ricercato si muoveva.  E’ uno degli elementi emersi nella conferenza stampa tenuta in Procura a Lanciano, all’indomani del fermo dei tre giovani indiziati dei reati di rapina, sequestro di persona, lesioni gravissime, porto d’arma. E’ stata l’occasione per fare il punto sulle indagini intorno a quanto accaduto a Carlo Martelli e alla moglie Niva Bazzan, sorpresi nel sonno dai rapinatori in cerca di una cassaforte e finiti in ospedale lui per le percosse, lei per la mutilazione a un orecchio. La scientifica al lavoro anche sulle tracce ematiche ritrovate sugli indumenti e sulle calzature dei quattro componenti della banda. Si ritiene che possano appartenere ai due coniugi di Lanciano picchiati e seviziati durante la rapina.

Intanto, i medici dell’ospedale di Lanciano hanno disposto anche le dimissioni di Niva Bazzan, 69 anni, moglie di Carlo Martelli, alla quale nella cruenta rapina di domenica scorsa uno dei 4 rapinatori ha tagliato con una piccola roncola il padiglione auricolare destro. A breve la donna raggiungerà la villa dove ha conosciuto l’orrore di essere stata sequestrata e mutilata in modo permanente. La Bazzan ha ringraziato il personale ospedaliere per le cure ricevute e si è detta molto contenta di poter tornare a casa. Ha poi rimarcato la gratitudine per la solidarietà ricevuta da molte persone.

LE INDAGINI

Tra le precisazioni degli investigatori, il fatto che nessuna donna sia coinvolta nell’inchiesta. Intanto la Procura di Lanciano sta valutando di riunire in un unico fascicolo tutte le sei rapine cruente in villa perpetrate nell’ultimo anno a Lanciano e dintorni. Gli investigatori dovranno iniziare la verifica comparativa dei singoli fascicoli una volta concluse le analisi del Dna relative alla rapina ai coniugi Martelli, per verificare se questi o altri elementi possano configurare gli stessi autori. Analoghe modalità sono riscontrabili in una rapina compiuta a Guardiagrele, con le indagini coordinate dalla Procura di Chieti.

“Il decreto di fermo, per gravi indizi di colpevolezza, si è reso necessario perché si stavano dando alla fuga. Avevano abbandonato l’abitazione e si stavano allontanando con tutti gli effetti personali – ha spiegato il procuratore capo di Lanciano, Mirvana Di Serio – Preme sottolineare un lavoro svolto in soli quattro giorni, grazie alla collaborazione assidua tra Polizia e Carabinieri”. Per il colonnello Florimondo Forleo, comandante provinciale dei carabinieri di Chieti, “l’indagine è risultato del controllo del territorio, partendo dall’iniziale attività su furti, spaccate e rapine da parte di questo gruppo”. Per il direttore dello Sco di Roma, Alessandro Giuliano, “il fenomeno criminale è stato affrontato con approccio multidisciplinare, ma anche sotto il profilo della prevenzione e partecipazione alla sicurezza. Il cittadino non deve girarsi dall’altra parte, né difendersi da solo, ma collaborare con le forze dell’ordine”. “Abbiamo dato un’accelerazione all’indagine prima che abbandonassero l’Italia e facessero altri danni – ha aggiunto la dirigente della Squadra Mobile di Chieti, Miriam D’Anastasio, che si è subito rapportata con l’indagine dei carabinieri sui furti precedenti – Sulla rapina feroce abbiamo interessato lo Sco che ha messo a disposizione il ‘moving team’, con esperti specializzati in analisi di dati, repertazione e rilievi”. E proprio la tecnologia è stata fondamentale per individuare il quarto uomo. Una delle telecamere di sicurezza di Lanciano ha infatti ripreso parte del viso e mento dell’uomo: quelle immagini sono state inserite nel Sari (Sistema automatico riconoscimento immagini) che ha fornito un riscontro e confermato l’identità del romeno. Il sistema, inoltre, ha permesso di ricollegare la sua vera identità – riportata sul cartellino foto segnaletico presente in banca dati – ad un documento falso con cui il bandito andava in giro. Nella mattinata di ieri esponenti della Chiesa Ortodossa Romena di Lanciano avevano fatto visita in ospedale a Niva Bazzan per manifestarle scuse dell’intera comunità, sottolineando che non tutti i romeni sono violenti e dediti a delinquere.

LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO DELL’INTERNO MATTEO SALVINI

Dopo il fermo di tre romeni – due fratelli e un cugino – le ricerche si erano infatti incentrate su un quarto bandito, il presunto capo della banda, l’uomo che avrebbe materialmente mutilato l’orecchio della donna. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha espresso la sua soddisfazione per la cattura:

“Preso anche il quarto infame, bene”. Quanto alla cattura dei primi tre sospetti, “da qualche ora avevamo sotto controllo l’autovettura dei rapinatori per una serie di reati contro il patrimonio avvenuti in zona, anche con atti violenti”. Si tratta di sei furti con ‘spaccata’ commessi nelle ultime tre settimane ai danni di bar, tabacchi e benzinai dove i banditi avevano rubato numerosi tagliandi di gratta e vinci, stecche di sigarette e contanti, come ha spiegato il colonnello Florimondo Forleo, comandante provinciale dei carabinieri. “Dal gps abbiamo avuto la conferma che la loro macchina era stata nei pressi della villa per tutta la durata della rapina ai coniugi Martelli”.

LA DICHIARAZIONE DEL SENATORE ROBERTO CALDEROLI

“Grazie a tutti gli agenti di Polizia che con grande efficacia e rapidità hanno arrestato anche il quarto componente, romeno pure lui come gli altri tre complici arrestati il giorno prima, della banda responsabile della terribile rapina in villa a Lanciano. Anche per questo quarto criminale romeno vale quanto detto ieri per gli altri tre: bestie come queste devono passare in gabbia il resto della loro esistenza. Buttiamo via la chiave e facciamoli restare in cella tutta la vita”, ha affermato in una nota il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli.

Il servizio del Tg8