Provincia Pescara: Un risarcimento atteso 22 anni

Provincia Pescara: Un risarcimento atteso 22 anni dalla famiglia di Gino D’Alfonso, morto in un incidente stradale, a causa di una recinzione maltenuta in una strada provinciale.

Questa mattina il Presidente della Provincia Antonio Di Marco ha voluto personalmente comunicare alla famiglia della vittima, che conosce tra l’altro molto bene, che domani mattina riceverà l’indennizzo di 435 mila euro così come stabilito nell’estate del 2014 dalla Corte d’Appello dopo un lungo iter giudiziario.

“La famiglia D’Alfonso di Roccamorice non potrà riavere il proprio capofamiglia, ma oggi, quanto meno – ha dichiarato Di Marco –  la storia di una causa legale intrapresa contro la Provincia per un giusto risarcimento, ha avuto la sua fine: domani liquideremo la somma dovuta alla famiglia, in seguito ad una causa durata 22 anni.”

Il 5 novembre del 1992 Gino D’Alfonso, che aveva 45 anni, guidava la sua auto in una serata di nebbia fitta. Dopo una curva, proprio a causa di una nebbia fitta, l’auto, urtando il muretto roccioso sulla destra della carreggiata, era sbandata finendo contro la protezione del ponte sul lato opposto. L’urto non fu particolarmente violento, la lo stato della recinzione, instabile e mal tenuta, come accertarono i carabinieri ed i periti d’ufficio, causò lo sfondamento della barriera facendo precipitare per oltre 200 metri l’auto del povero Gino D’Alfonso che morì sul colpo. Con la sentenza 640 del 16 giugno 2014  la corte d’Appello de L’Aquila ha chiuso la vicenda dopo 22 anni, condannando la Provincia a risarcire la moglie Concetta Di Donato, e le figlie Donatella ed Anna Paola, per danno biologico e morale, versando la somma di 435 mila euro. Solo la scorsa estate il presidente Di Marco ha preso atto della sentenza, imponendo agli Uffici preposti di provvedere subito a implementare con gli avanzi di bilancio il capitolo relativo ai “debiti fuori bilancio”, inserito poi nel bilancio 2015 e, al primo Consiglio utile, quello dello scorso 23 dicembre, il provvedimento é stato votato all’unanimità dal Consiglieri provinciali.