Processo crac Banca Etruria: ammesse 7 parti civili di Pizzoli

Sono duemila, tra risparmiatori e azionisti, le parti civili ammesse dal giudice per le udienze preliminari di Arezzo, Giampiero Borraccia, all’udienza preliminare per il processo per il crac dell’ex Banca Etruria che è cominciato due giorni fa ad Arezzo: tra loro sono stati ammessi come parti civili anche 7 risparmiatori clienti della filiale di banca Etruria del Comune di Pizzoli.

A spiegarlo è l’avvocata Vanna Pizzi, che difende i sette ex clienti della banca toscana insieme ad altre centinaia di persone in tutta Italia. “Sono state sollevate una serie di eccezioni da parte delle difese degli indagati – ha spiegato Pizzi – ma ce l’abbiamo fatta”. Il pubblico ministero in sostanza ha offerto una via d’uscita per mantenere la posizione dei risparmiatori che, a seguito delle varie imputazioni, consentirà di chiedere il risarcimento del danno patrimoniale e morale, quindi la restituzione del denaro investito andato perso a seguito della dichiarazione di liquidazione. Complessivamente, i 7 risparmiatori di Pizzoli, tutti pensionati o piccoli imprenditori o professionisti locali, hanno visto sparire 700 mila euro.

Risparmiatori che per mesi hanno cercato di mantenere alta l’attenzione sul loro caso, anche con proteste eclatanti, come l’occupazione per due volte della sede di Banca Etruria nel centro storico di Pizzoli.

“Non siamo delinquenti, siamo sempre stati civili – ci tengono a sottolineare i risparmiatori – siamo stati beffati, vogliamo indietro i nostri risparmi”

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