Piano Rifiuti, la vendetta dell’Abruzzo

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Dopo la decisione del Governo che, tramite il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, ha deciso di procedere ed impugnare il nuovo Piano dei Rifiuti della Regione Abruzzo, il Sottosegretario regionale con delega all’ Ambiente, Mario Mazzocca, annuncia che proporrà all’esecutivo di revocare la disponibilità ad accogliere i rifiuti del Comune di Roma nelle nostre discariche.

Il Sottosegretario Mazzocca, fortemente contrariato dalla posizione del Governo, dati e documenti alla mano, ha illustrato tutti gli aspetti della vicenda legati alla gestione dei rifiuti nella nostra regione. Una Regione, ha aggiunto il responsabile dell’Ambiente, che ha dovuto sette infrazioni. Strano ha affermato ancora Mazzocca, che lo stesso Governo non abbia assunto la stessa decisione nei confronti della regione Campania che in materia di rifiuti ha avuto più di qualche problema. In sostanza il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare il Piano Rifiuti, ma non lo ha ancora fatto e ha dato mandato all’Avvocatura dello Stato per procedere. Lo ha fatto perché evidentemente con la relazione del nostro Piano di gestione Rifiuti, abbiamo dimostrato come i dati riportati nel Decreto Inceneritori del ministro erano completamente sballati, ed evidentemente lo stesso ministro si sarà sentito un po’ toccato nel proprio orgoglio”. Ha aggiunto ancora il sottosegretario della Giunta Regionale d’Abruzzo, con delega all’ambiente Mario Mazzocca. In base alle valutazioni sviluppate dal Piano regionale, divenuto legge a fine gennaio, il complessivo ulteriore fabbisogno teorico di incenerimento risulta pari a 58 mila tonnellate, ovvero meno della metà del valore stimato dal ministero. Di conseguenza, venne evidenziato il giorno della presentazione della legge regionale, si conferma la “totale insussistenza di condizioni oggettive per prevedere un impianto di incenerimento in Abruzzo”, in quanto non sostenibile né tecnicamente né economicamente. Il piano non prevede nuove discariche. In particolare il piano rifiuti della Regione Abruzzo, ora impugnato dal Governo, prevede programmi straordinari per lo sviluppo delle raccolte differenziate, di recupero e di riciclo, un programma straordinario per la prevenzione e riduzione dei rifiuti, il completamento del sistema impiantistico di trattamento e compostaggio e la definitiva bonifica e messa in sicurezza delle discariche dismesse. Ma per il Governo nazionale il provvedimento regionale “non ha fornito adeguati elementi in ordine alle azioni di riduzione della produzione che potrebbe ragionevolmente considerarsi sovrastimata”. “Io dico che non molleremo di un millimetro – il sottosegretario della Giunta Regionale d’Abruzzo, con delega all’ambiente Mario Mazzocca – almeno fino a quando io avrò titolarità delle deleghe all’Ambiente e all’Ecologia. La sostanza di tutto è che il Governo tramite il Ministro ha eccepito tutta una serie di elementi che noi abbiamo dimostrato invece sussistere in maniera diametralmente opposta, e faccio un unico esempio relativo all’accordo interregionale con la realtà molisana, sussiste evidentemente non lo hanno letto, avremo modo di evidenziarlo nuovamente quando ci opporremo a questa impugnativa quando verrà fatta e quando ci arriverà, ma certamente questa decisione del Consiglio dei Ministri è arrivata anche su aiuto di una attività di fuoco amico pervenuta da una delle principali realtà comunali abruzzesi su cui faremo piena luce nelle prossime ore”. Ma Mazzocca ha poi risposto alle esternazioni del M5S e soprattutto di Forza Italia con Mauro Febbo. “Ho letto delle esternazioni della consigliera Marcozzi e non ci facciamo più caso – ha proseguito – ma stridono invece fortemente le esternazioni dell’ex assessore Mauro Febbo che ci dice che in questi anni l’Abruzzo ha fallito in tutte le tematiche ambientali e io per questo a lui vorrei ricordare che come sul tema delle petrolizzazioni in Adriatico e su Ombrina Mare il consigliere Febbo, quando era assessore e anche prima non aveva fatto nulla e se c’è oggi un risultato questo è ascrivibile solo alla attività di questa amministrazione regionale per non dimenticare il tema della centrale Snam di Sulmona. Il 27 marzo 2011 quando ci fu il Decreto di Compatibilità Ambientale e il via libera, la Regione Abruzzo da lui rappresentata era assente. Sul Powercroop, quando ci fu l’accordo di programma presso il Ministero, il 9 settembre del 2009, lui era presente, ma diede un non parere, fino ad arrivare al Piano di Gestione Rifiuti la cui scadenza era al 31 dicembre 2013 per realizzarlo, e nonostante tutto abbiamo precorso i tempi e abbiamo recuperato il, tempo perso da Febbo, per cercare di evidenziare le ragioni di un Abruzzo sostenibile, a cui teniamo”. Siamo pronti a chiedere la revisione del Decreto e nei prossimi giorni la delibera andrà in Giunta.