I numeri del cancro in Abruzzo

Presentato a Pescara il report sui numeri del cancro in Abruzzo e in Italia nel 2016. Registrati 7.827 nuovi casi di tumore in linea con le altre regioni della Penisola.

Nel 2016 in Abruzzo sono stati osservati 7.824 nuovi casi di tumore. Le 5 neoplasie più frequenti fra gli abruzzesi sono quelle del colon-retto (1.141), seno (1.090), polmone (795), prostata (766) e vescica (646). Nella Regione 58mila persone vivono dopo la diagnosi. E’ quanto emerge nel report presentato oggi a Pescara ,presso l’Agenzia Sanitaria Regionale, insieme ai dati regionali contenuti nel volume “I numeri del cancro in Italia 2017”, realizzato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dall’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) e dalla Fondazione AIOM. Dal censimento ufficiale, in grado di offrire una panoramica aggiornata sui numeri delle neoplasie in Abruzzo e in Italia, si evidenzia che la situazione abruzzese è in linea con quella delle altre regioni italiane. Si tratta di un’analisi che consentirà di pianificare al meglio gli interventi necessari nella lotta a queste patologie. La pubblicazione è stata presentata dall’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci, dal direttore dell’Agenzia Sanitaria regionale Alfonso Mascitelli,  dal responsabile del Registro Tumori Regione Abruzzo Lamberto Manzoli, dal responsabile dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale (UOSD) di Oncologia Medica del Presidio Ospedaliero di Penne e Coordinatore Associazione AIOM Abruzzo Donato Natale e dal consigliere nazionale dell’Associazione AIRTUM Paolo Contiero.

Il direttore Mascitelli ha spiegato che  “Il Registro istituito nel dicembre 2014 e gestito dall’ASR ABRUZZO, con il supporto di un Comitato di Coordinamento e di un gruppo tecnico di lavoro multidisciplinare, rappresenta un importante passo in avanti per consolidare l’esperienza della nostra Regione in prospettiva di un continuo miglioramento dell’organizzazione dell’area oncologica . Le informazioni raccolte, infatti, vengono già utilizzate per l’elaborazione dei percorsi diagnostico-terapeutici approvati di recente, che richiederanno un monitoraggio continuo sulla qualità dei risultati”.

L’assessore Paolucci ha aggiunto che “Questa pubblicazione, firmata dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dall’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), e dalla Fondazione AIOM rappresenta uno strumento indispensabile sia per gli addetti ai lavori che per i cittadini per conoscere l’impatto dei tumori con i dati epidemiologici relativi agli ultimi 12 mesi a livello nazionale e regionale. È necessario rispondere alle esigenze di questi pazienti, che spaziano dall’accesso alle terapie innovative, alla riabilitazione fino alle visite di controllo e al reinserimento nel mondo del lavoro. Grazie a un accordo siglato con la Conferenza Stato-Regioni, abbiamo previsto una completa rivisitazione dei percorsi di cura oncologica, con la creazione di HUB regionali (Comprehensive Cancer Center), che andranno a costituire un network nazionale con quelli delle altre Regioni italiane. In questo modo potranno essere condivise metodologie e buone pratiche. Altro punto fondamentale è rappresentato dalla prevenzione, con un ulteriore potenziamento degli screening, che verranno eseguiti con attrezzature diagnostiche sempre più all’avanguardia. Un altro strumento importante che consente di analizzare nel dettaglio i dati epidemiologici è il Registro Tumori Regionale”.

Presentazione del report sui tumori a Pescara

Il dottor Natale ha detto che “I dati contenuti nel libro permettono di impostare programmi efficaci di prevenzione: si deve fare di più per ridurre l’impatto di questa malattia perché oltre il 40% delle diagnosi è evitabile seguendo uno stile di vita sano (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). È scientificamente provato che il cancro è la patologia cronica che risente più fortemente delle misure di prevenzione”. Gli abruzzesi però sembrano ignorare questi consigli: il 35,8% è sedentario, il 34% è in sovrappeso e il 10,9% obeso, percentuali superiori rispetto alla media nazionale (rispettivamente pari al 32,5%, 31,7% e 10,5%). I fumatori sono il 29,7% della popolazione (26,4% in Italia). Ogni giorno in Abruzzo vengono diagnosticati più di 20 nuovi casi. Quello che veniva un tempo considerato un male incurabile è divenuto in moltissimi casi una patologia da cui si può guarire o con cui si può convivere a lungo con una buona qualità di vita. Oggi abbiamo a disposizione armi efficaci per combattere il cancro, come l’immuno-oncologia e le terapie target che si aggiungono a chemioterapia, chirurgia e radioterapia. Tutto questo, unito alle campagne di prevenzione promosse con forza anche da AIOM, si traduce nel costante incremento dei cittadini vivi dopo la diagnosi, che nella nostra Regione sono più di 58mila”.

Il prof Manzoli ha spiegato che “La grande maggioranza dei registri tumori attivi in Italia ha impiegato diversi anni per riuscire a raccogliere i dati, procedere alle necessarie verifiche, realizzare i database dinamici e le relative analisi . L’ASR-Abruzzo si era posta l’obiettivo ambizioso di avviare entro i primi 12 mesi tutte le attività fondamentali del Registro e di presentare i primi risultati: abbiamo realizzato il primo report raccogliendo i dati di incidenza dei più frequenti tumori dei residenti in Abruzzo negli anni 2004-2014, stratificati per sede tumorale e per sesso. Abbiamo poi realizzato un Report specificamente dedicato ai tumori ematologici ed uno studio caso-controllo sui Comuni di Popoli e Bussi sul Tirino. Ora abbiamo concluso il quarto Report, sull’incidenza osservata di tumore nelle province abruzzesi nel 2016, ed i dati aggiornati contenuti nel libro sui ‘Numeri del cancro’ ci permettono di comprendere se esistono differenze nel rischio di tumore rispetto al resto d’Italia, ed eventualmente per quali sedi”. Il Registro Tumori Abruzzo è attivo, ma non ha ancora ottenuto l’accreditamento AIRTUM, qualifica che richiede che siano inviati i dati di attività di almeno 3 anni consecutivi.

I NUMERI DEL CANCRO IN ABRUZZO

Incidenza:

In Abruzzo nel 2016 sono stati diagnosticati 7.824 nuovi casi di tumore (4.204 uomini e 3.620 donne). Le 5 neoplasie più frequenti fra gli abruzzesi sono quelle del colon-retto (1.141), seno (1.090), polmone (795), prostata (766) e vescica (646). Il tumore più frequente fra gli uomini è quello della prostata (766), fra le donne quello della mammella (1.083).1

 

  • In Italia nel 2017 sono stati stimati poco più di 369.000 nuovi casi di tumore maligno di cui circa 192.000 negli uomini (54%) e 177.000 nelle donne (46%). Complessivamente nel nostro Paese ogni giorno circa 1.000 persone ricevono una nuova diagnosi di tumore. Le 5 neoplasie più frequenti nel 2017 nella popolazione sono quelle del colon-retto (53.000 nuovi casi), seno (51.000), polmone (41.800), prostata (34.800) e vescica (27.000).

 

  • In generale in Italia, nel periodo 2003-2017, si conferma una diminuzione di incidenza per tutti i tumori nel sesso maschile (-1.8% per anno) legata principalmente alla riduzione delle neoplasie del polmone e della prostata ed un andamento sostanzialmente stabile per i tumori femminili.2

Mortalità:

 

  • In Abruzzo nel 2014 (ISTAT, ultimo anno disponibile) sono stati 3.656 i decessi attribuibili a tumore. Nella Regione la neoplasia che ha fatto registrare il maggior numero di decessi è quella del polmone (591), seguita da colon-retto (449), seno (255) stomaco (208) e pancreas (200).

 

  • Nel 2014 in Italia sono stati 177.301 i decessi attribuibili a tumore, tra i circa 600.000 verificatisi in quell’anno. Si può affermare che, mediamente, ogni giorno oltre 485 persone muoiono in Italia a causa di una neoplasia. Il tumore che ha fatto registrare nel 2014 il maggior numero di decessi è quello al polmone (33.386), seguito da colon-retto (18.671), mammella (12.330), pancreas (11.186) e fegato (9.915).

 

  • Per la totalità dei tumori in Italia, si osservano valori inferiori di circa il 10% sia al Centro che al Sud/Isole, in entrambi i sessi, rispetto al Nord.2

Sopravvivenza:

 

  • Complessivamente in Italia la sopravvivenza a 5 anni nelle donne raggiunge il 63%, migliore rispetto a quella degli uomini (54%), in gran parte determinata dal tumore del seno, la neoplasia più frequente fra le italiane, caratterizzata da una buona prognosi. I cinque tumori che fanno registrare in Italia le percentuali più alte di sopravvivenza sono quelli della tiroide (93%), testicolo (91%), prostata (91%), mammella (87%) e melanoma (87%).

 

  • Per quanto riguarda la sopravvivenza, sebbene con differenze meno elevate rispetto agli anni precedenti, si mantiene attualmente ancora un gradiente Nord-Sud, a sfavore delle aree meridionali, sia per il totale dei tumori che per alcune delle sedi principali.2

Prevalenza:

 

  • Si stima che in Abruzzo vivano 58.022 persone con diagnosi di tumore (anno 2015).3

 

  • Sono oltre 3 milioni e trecentomila (3.304.648) le persone che vivono nel nostro Paese dopo una diagnosi di tumore (anno 2017): rappresentano il 5,4% dell’intera popolazione italiana (uno su 19). Un milione e mezzo sono maschi (1.517.713), pari al 46% del totale e al 5,1% della popolazione maschile, e 1.786.935 femmine (54% dei casi prevalenti e 5,6% della popolazione femminile).

 

•             È importante notare che in Italia, rispetto ai dati osservati nel 2010, le proiezioni al 2017 mostrano un aumento considerevole, pari al 24%, del numero di persone che vivono dopo una diagnosi di tumore.

Il dottor  Contiero ha concluso che “I Registri Tumori di popolazione rappresentano un importante strumento per il monitoraggio della patologia oncologica. La rete dei Registri Tumori italiani riuniti nell’AIRTUM comprende 47 Registri Tumori generali (che raccolgono informazioni su tutte le neoplasie) e 4 Registri Tumori specializzati (per fasce d’età o per specifica patologia) e condivide un archivio centralizzato. In Italia quasi 37 milioni di cittadini, pari al 62% della popolazione, vivono in aree coperte dall’attività dei Registri Tumori accreditati dall’AIRTUM. La rete italiana, in continua espansione, sorveglia attualmente una popolazione tra le più ampie in Europa. Nel Nord Italia ci si ammala di più rispetto al Sud. Il tasso d’incidenza tra gli uomini è più basso dell’8% al Centro e del 17% al Sud/Isole rispetto al Nord e per le donne del 5% e del 18%. Fondamentale importanza rivestono le strategie di prevenzione primaria contro l’inquinamento di atmosfera, acqua e suolo, il sovrappeso, l’eccessivo consumo di alcool e di carni rosse, l’abitudine al fumo e l’inattività fisica. Per quanto riguarda la sopravvivenza, sebbene con differenze meno elevate rispetto agli anni precedenti, si mantiene attualmente ancora un gradiente Nord-Sud, a sfavore delle aree meridionali, sia per il totale dei tumori che per alcune delle sedi principali”. Fra i fattori che incidono in senso negativo sulle percentuali di sopravvivenza per alcune neoplasie vi è la scarsa adesione ai programmi di screening organizzati (PASSI 2013-2016): in Abruzzo solo il 41,5% delle donne ha effettuato la mammografia per la diagnosi precoce del tumore del seno (53,5% Italia), il 39,3% ha eseguito il Pap test per la diagnosi iniziale del tumore del collo dell’utero (44,6% Italia) e solo il 16,6% dei cittadini ha eseguito il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci per individuare in fase precoce il cancro del colon retto (36,4% Italia). I tre tumori più frequenti fra le donne nella Regione sono quelli della mammella (1.083 casi nel 2016), colon-retto (488) e polmone (217), fra gli uomini le neoplasie della prostata (766), colon-retto (653) e polmone (578).

I NUMERI DEI PRINCIPALI TUMORI IN ABRUZZO E IN ITALIA

1)            COLON-RETTO

Fattori di rischio

  • Lesioni precancerose (ad esempio gli adenomi con componente displastica), circa l’80% dei carcinomi del colon-retto insorge a partire da lesioni precancerose
  • Stili di vita errati, elevato consumo di carni rosse ed insaccati, farine e zuccheri raffinati, sovrappeso ed attività fisica ridotta, fumo ed eccesso di alcol
  • Familiarità ed ereditarietà: mutazioni genetiche associate ad aumento del rischio di carcinoma colorettale
  • Altre patologie, malattia di Crohn e rettocolite ulcerosa, poliposi adenomatosa familiare (FAP), sindrome di Lynch1

Incidenza

  • In Abruzzo sono stati diagnosticati, nel 2016, 1.141 nuovi casi di tumore del colon-retto (653 uomini e 488 donne).2
  • In Italia sono state stimate circa 53.000 nuove diagnosi nel 2017 (30.000 uomini e 23.000 donne). Sia tra gli uomini (16% di tutti i nuovi tumori) che tra le donne (13%) si trova al secondo posto, preceduto rispettivamente dalla prostata e dalla mammella.

Mortalità

  • In Abruzzo i decessi per carcinoma del colon-retto nel 2014 sono stati 449 (ISTAT, ultimo anno disponibile).
  • In Italia nel 2014 sono stati osservati 18.671 decessi (di cui il 54% negli uomini), neoplasia al secondo posto nella mortalità per tumore (11% nei maschi, 12% nelle femmine).

Sopravvivenza

Il carcinoma del colon-retto presenta una prognosi sostanzialmente favorevole. La sopravvivenza a 5 anni in Italia è del 65%.1

Prevalenza

  • In Abruzzo i pazienti con pregressa diagnosi di carcinoma del colon-retto sono 7.695 (anno 2015).3
  • In Italia (anno 2017) sono 464.473 (53% maschi), al secondo posto tra tutti i tumori e pari al 14% di tutti i pazienti oncologici.1

2)            MAMMELLA

Fattori di rischio

  • Età: la curva di incidenza cresce sino agli anni della menopausa (intorno a 50-55 anni) e poi rallenta dopo la menopausa, per poi riprendere a salire dopo i 60 anni
  • Fattori riproduttivi: una lunga durata del periodo fertile, con un menarca precoce e una menopausa tardiva e quindi una più lunga esposizione dell’epitelio ghiandolare agli stimoli proliferativi degli estrogeni ovarici; la nulliparità, una prima gravidanza a termine dopo i 30 anni, il mancato allattamento al seno
  • Fattori ormonali: il rischio aumenta nelle donne che assumono terapia ormonale sostitutiva durante la menopausa, specie se basata su estroprogestinici sintetici ad attività androgenica; aumentato rischio nelle donne che assumono contraccettivi orali
  • Fattori dietetici e metabolici: l’elevato consumo di alcool e di grassi animali e il basso consumo di fibre vegetali sembrerebbero associati ad aumentato rischio di carcinoma mammario. Stanno inoltre assumendo importanza la dieta e quei comportamenti che conducono all’insorgenza di obesità in postmenopausa e sindrome metabolica
  • Pregressa radioterapia (a livello toracico e specialmente se prima dei 30 anni d’età)
  • Precedenti displasie o neoplasie mammarie
  • Familiarità ed ereditarietà: il 5%-7% dei casi è legato a fattori ereditari, 1/4 dei quali determinati dalla mutazione di due geni, BRCA 1 e/o BRCA 2. Nelle donne portatrici di mutazioni del gene BRCA 1 il rischio di ammalarsi nel corso della vita di carcinoma mammario è pari al 65% e nelle donne con mutazioni del gene BRCA 2 al 40%.1
  • Fumo di sigaretta

Incidenza

  • In Abruzzo i nuovi casi di tumore della mammella osservati nel 2016 sono stati 1.090 (1.083 donne e 7 uomini).2
  • Nel 2017 sono stati stimati fra le italiane circa 50.500 nuovi casi di carcinoma della mammella femminile (fra gli uomini 500 nuovi casi). È la neoplasia più diagnosticata nelle donne, in cui circa un tumore maligno ogni tre (28%) è un tumore mammario.

Mortalità

  • In Abruzzo i decessi per tumore del seno nel 2014 sono stati 255.
  • In Italia nel 2014 il carcinoma mammario ha rappresentato la prima causa di morte per tumore nelle donne, con 12.201 decessi, fra gli uomini le morti sono state 129 (ISTAT).

Sopravvivenza

  • La sopravvivenza a 5 anni in Italia è pari all’87%.1

Prevalenza

  • In Abruzzo le donne vive con questa diagnosi sono in totale 12.486 (anno 2015).3
  • In Italia (anno 2017) vivono circa 767.000 donne che hanno avuto una diagnosi di carcinoma mammario, pari al 43% di tutte le donne che convivono con una pregressa diagnosi di tumore e pari al 23% di tutti i casi prevalenti (uomini e donne).1

3)            POLMONE

Fattori di rischio

  • Fumo di sigaretta: è senza dubbio il più rilevante fattore di rischio. È attribuibile al fumo l’85-90% di tutti i tumori polmonari. Il rischio relativo dei fumatori rispetto ai non fumatori è aumentato di circa 14 volte e aumenta ulteriormente fino a 20 volte nei forti fumatori (oltre le 20 sigarette al giorno)
  • Fumo passivo
  • Fattori ambientali: l’esposizione al particolato atmosferico e all’inquinamento atmosferico è stata classificata dallo IARC (International Agency for the Research on Cancer) come cancerogena per l’uomo
  • Esposizioni professionali a sostanze tossiche, radon, asbesto, metalli pesanti (cromo, cadmio, arsenico, ecc.)
  • Processi infiammatori cronici, dovuti a tubercolosi, ecc.1

Incidenza

  • In Abruzzo sono stati diagnosticati 795 nuovi casi di tumore del polmone nel 2016 (578 uomini e 217 donne).2
  • Nel 2017 sono state stimate in Italia oltre 41.800 nuove diagnosi (28.200 uomini e 13.600 donne). Rappresentano l’11% di tutte le nuove diagnosi di tumore nella popolazione generale (più in particolare, il 15% di queste nei maschi e l’8% nelle femmine). Si registra una marcata diminuzione di incidenza negli uomini (in relazione a una altrettanto marcata riduzione dell’abitudine al fumo), pari a -1,7%/anno negli anni più recenti. A questa tendenza fa purtroppo riscontro un aumento dei nuovi casi tra le donne (+3,1%/anno dal 2003 al 2017).

Mortalità

  • In Abruzzo i decessi per tumore del polmone nel 2014 sono stati 591.
  • Nel 2014 in Italia sono stati registrati 33.386 decessi per questa neoplasia. Rappresenta la prima causa di morte per tumore nei maschi (il 27% del totale) e la terza causa nelle donne, dopo mammella e colon-retto (11% del totale delle morti oncologiche).

Sopravvivenza

  • La sopravvivenza a 5 anni in Italia è pari al 15,8%. Pur rimanendo nell’ambito di valori deludenti, presenta valori leggermente migliori tra i più giovani, passando dal 29,3% tra 15 e 44 anni all’8,1% tra i più anziani (75+).

Prevalenza

Il tumore del polmone rimane ancora oggi una neoplasia a prognosi particolarmente sfavorevole e pertanto poco contribuisce, in percentuale, alla composizione dei casi prevalenti. In Italia vivono 109.394 persone con tumore del polmone (anno 2017), pari al 3% di tutti i pazienti con diagnosi di neoplasia.1

4)            PROSTATA

Fattori di rischio

  • L’obesità e l’elevato consumo di carne e latticini, una dieta ricca di calcio (con conseguente elevata concentrazione di IGF-1 ematico)
  • Elevati livelli di androgeni nel sangue
  • Fattori ereditari, in una minoranza di casi (<15%)

Incidenza

Nel 2016 sono stati diagnosticati 766 nuovi casi in Abruzzo2, circa 34.800 stimati in Italia nel 2017. È la neoplasia più frequente fra gli uomini e rappresenta oltre il 20% di tutti i tumori diagnosticati a partire dai 50 anni.

Mortalità

  • In Abruzzo i decessi per cancro prostatico nel 2014 sono stati 149.
  • Nel 2014 in Italia si sono osservati 7.174 decessi. Si tratta di una causa di morte in costante diminuzione (-2,6% per anno) da oltre un ventennio.

Sopravvivenza

  • La sopravvivenza a 5 anni in Italia è pari al 91,4%. Presenta valori elevati tra i pazienti più giovani, passando da un massimo di 96,4% tra 65 e 74 anni ad un minimo di 52,1% tra i più anziani (85+).1

Prevalenza

  • In Abruzzo gli uomini vivi con questa diagnosi sono in totale 6.423 (anno 2015).3
  • In Italia (anno 2017) si stima siano presenti 484.170 uomini con pregressa diagnosi di carcinoma prostatico, circa il 32% dei maschi con tumore e quasi il 15% di tutti i pazienti (tra maschi e femmine) presenti nel Paese.1

5)            VESCICA

Fattori di rischio

  • Il fumo di sigaretta è responsabile di almeno il 50% dei tumori delle vie urinarie. Al tabacco sono attribuiti i due terzi del rischio complessivo negli uomini. Il rischio si riduce solo smettendo di fumare e dopo 15 anni si avvicina a quello dei non fumatori
  • Il 25% circa di questi tumori è attribuibile anche alle esposizioni ambientali (soprattutto professionali) a sostanze cancerogene. È noto infatti il ruolo dei coloranti derivati dall’anilina, così come l’esposizione cronica a sostanze cancerogene presenti nell’ambiente o ad amine aromatiche (benzidina, 2-naftilammina, elementi contenuti anche nel fumo) e ai derivati dell’arsenico
  • L’assunzione cronica di alcuni farmaci può favorire l’insorgenza di questo tumore. Conosciuto è anche il rischio conseguente all’assunzione di fenacetina, analgesico derivato dall’anilina, oggi sostituito dal paracetamolo, suo metabolita attivo e privo di tossicità renale
  • Alcune infestazioni parassitarie (ad esempio la schistosomiasi) possono essere causa di forme istologiche del tumore, ma sono diffuse soprattutto in Medio Oriente e in Egitto
  • Normalmente il tumore delle vie urinarie non è considerato tra le neoplasie a trasmissione familiare. E’ stato tuttavia documentato l’aumento del rischio di carcinomi uroteliali, specie a carico del tratto superiore (pelvi renale e uretere), in famiglie con carcinoma del colon-retto non poliposico ereditario (sindrome di Lynch)1

Incidenza

  • In Abruzzo nel 2016 i nuovi casi diagnosticati di tumore della vescica sono stati 646 (516 uomini e 130 donne).2
  • In Italia nel 2017 sono stati stimati 27.000 nuovi casi di tumore della vescica, 21.700 tra gli uomini e 5.300 tra le donne (si tratta del 11% e del 3% di tutte le nuove forme di cancro).

Mortalità

  • In Italia nel 2014 sono stati 5.610 i decessi per tumore della vescica (4.369 uomini e 1.241

donne) in Italia, pari al 5% e 2% dei decessi per tumore, rispettivamente.

Sopravvivenza

  • La sopravvivenza a 5 anni nei tumori della vescica in Italia è pari al 79%. Si evidenziano livelli leggermente inferiori nel Centro: Nord Italia (79-80%), Centro (77%) e Sud (79%).1

Prevalenza

  • In Abruzzo i pazienti con pregressa diagnosi di carcinoma della vescica sono 6.240 (anno 2015).3
  • In Italia i pazienti con diagnosi di tumore della vescica sono 296.000 (240.000 uomini e 56.000 donne).

Il ministro Lorenzin  nella prefazione del volume afferma che“La conoscenza dei dati presentati in questo volume potrà rendere più facile e incisiva l’azione di miglioramento del livello delle prestazioni e dei servizi, in particolare per lo sviluppo dei percorsi e delle reti oncologiche, garanzia di uguale accesso, tempestività, qualità e appropriatezza sia negli iter diagnostici che nelle cure per tutti i cittadini in tutte le Regioni. Ricerca clinica e traslazionale, umanizzazione, rapporto medico-paziente, informazione e prevenzione sono alcune tra le parole chiave da conoscere ed implementare per chi ha compiti di responsabilità nei confronti dei cittadini ammalati di tumore”. In Abruzzo nel 2014 (ISTAT, ultimo anno disponibile) sono stati 3.656 i decessi attribuibili a tumore: la neoplasia che ha fatto registrare il maggior numero di decessi è quella del polmone (591), seguita da colon-retto (449), seno (255) stomaco (208) e pancreas (200)”.

La presidente nazionale dell’Aiom Stefania Gori conclude che “Sono oltre 3 milioni e trecentomila gli italiani che vivono dopo una diagnosi di cancro. È un numero importante che evidenzia il peso della patologia oncologica e lo sforzo continuo per migliorare la sopravvivenza dei pazienti non solo in termini quantitativi ma anche di qualità di vita. Oggi le due neoplasie più frequenti, quella della prostata negli uomini e del seno nelle donne, presentano sopravvivenze a 5 anni pari a circa il 90%, con percentuali ancora più elevate quando la malattia è diagnosticata in stadio precoce. Risultati sicuramente incoraggianti, che ci spingono a impegnarci ancora di più sia sul fronte della ricerca che della prevenzione”.