Pescara: lettera di Pettinari, ‘il prossimo sangue potrebbe esser il nostro…’

“Risse, accoltellamenti, stupri, atti intimidatori, scippi, rapine e sangue sulla strada . Ormai sono anni che denuncio una crescente emergenza sicurezza a Pescara e nell’ultimo anno vi è stata una impennata dei casi da far paura. Sono diventato il bersaglio numero uno delle Istituzioni e dei vertici degli Organi deputati al controllo del territorio perché il problema sembra essere il sottoscritto che denuncia”. A scrivere è Domenico Pettinari.

Così la lettera denuncia che riceviamo da Domenico Pettinari, consigliere regionale M5S nonchè vice presidente Consiglio .

Nel mentre le strade si macchiano di sangue (l’ultimo caso è di poche ore fa) ci si ostina a dire che non vi è una emergenza sicurezza a Pescara e che i reati sono in calo. Allucinante . Vorrei ricordare a Lor signori delle Istituzioni (che oggi mi considerano un nemico, un appestato da non invitarmi nemmeno più agli incontri istituzionali) che domani, quel sangue, potrebbe essere di ognuno di noi. Come lo è stato qualche anno fa in Via Caduti per Servizio.

Vi spiego come funziona . E’ scomodo ammettere la verità e darmi ragione . Riconoscere l’emergenza sicurezza significa per le Istituzioni ammettere di aver fallito e questo non lo faranno mai. Ma se serve per salvare delle vite umane va fatto. E subito! L’unica strada per uscire da questo vortice inarrestabile è riconoscere l’emergenza sicurezza in alcune zone calde di Pescara . Una volta riconosciuta l’emergenza , il responsabile provinciale della sicurezza e dell’ordine pubblico invia una richiesta al Ministro dell’Interno e il Ministro non potrà rifiutare . La richiesta a mio avviso deve essere questa: più uomini delle forze dell’ordine, unità mobili blindate (che oggi non sono di stanza a Pescara) al servizio stabile della città, supporto dell’esercito per l’attivazione del programma “Strade Sicure”. Una volta ottenuto ciò si dovrà procedere ad istituire presidi fissi (che possono comprendere blindati e pattuglie miste polizia-esercito) nelle zone ove insiste l’emergenza e cioè: Rancitelli-Ferro di Cavallo, Fontanelle-Via Caduti per Servizio, Via Rigopiano-case popolari, Area di risulta-quadrilatero centro. Solo cosi si potrà arginare l’emergenza sicurezza in corso, ma per fare questo bisogna riconoscere l’emergenza . Fino a quando i vertici Istituzionali preposti alla sicurezza e all’ordine publico diranno che a Pescara non vi è emergenza il problema non potrà mai essere risolto. Cosa accadrà se non verrà decretata l’emergenza sicurezza? Le Forze di Polizia continueranno a fare interventi a fatto accaduto come sta succedendo e non riusciranno mai a prevenire tutti i fenomeni di sangue. O peggio, interventi ad orologeria che servono solo in quel momento ma nell’attimo successivo, quando le pattuglie andranno via, tutto tornerà come prima . Non voglio dare lezioni a chi ne sa più di me, ma da oltre 15 anni combatto nei quartieri a rischio della mia Regione, ho diretto una organizzazione antiracket e antiusura e sono stato minacciato di morte diverse volte . L’esperienza mi fa ricordare che quando nel 2011 istituirono per soli tre mesi il programma “strade sicure “ in Via Caduti per Servizio con il supporto dell’esercito non si muoveva più un foglia e quel quartiere era diventato il “paradiso”. Tutti i cittadini lo ricordano cosi .

Voglio ricordare altresì che la politica deve fare la sua parte . Esiste un organismo regionale al quale partecipa anche il Presidente di Regione . Chiedo quindi di convocare immediatamente la Conferenza regionale delle Autorità di Pubblica Sicurezza alla quale partecipano i Prefetti, i Questori, i Generali comandanti regionali dei Corpi militari e delle Forze dell’Ordine perché il caso deve essere affrontato ad un livello superiore nel quale la Politica regionale deve dare il proprio indirizzo . Ricordo che la Regione Abruzzo e la città di Pescara sono governate dal centro destra che in tema di sicurezza lascia molto a desiderare .

Nel mentre sto scrivendo mi stanno chiamando cittadini da Rancitelli, Via Rigopiano e Fontanelle. Lì vi sono le più grandi piazze della droga d’Abruzzo. Si sta spacciando droga. Stanno incassando soldi, soldi sporchi, tanti soldi e se ne stanno indisturbati all’interno di case popolari che occupano abusivamente e le sottraggono ai cittadini onesti che ne hanno diritto. I tanti cittadini onesti sono costretti ad abbassare la testa perché quando denunciano ciò che vedono vengono brutalmente picchiati. E’ questa una terra tranquilla ?

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