Pescara, arte nel parcheggio con le fotografie di Micaroni

A Pescara, per un mese, il parcheggio dell’area di risulta della stazione ferroviaria diventa spazio espositivo con i manifesti fotografici di Giancarlo Micaroni.

Arte e parcheggi? Si può. A dimostrarlo è l’assessorato alla Cultura del Comune di Pescara, che ha accolto la proposta del fotografo Giancarlo Micaroni. Per un mese, i pannelli destinati alla pubblicità disseminati nel parcheggio dell’area di risulta stravolgeranno la loro funzione e accoglieranno i manifesti fotografici di Micaroni. La mostra si chiama “Capolinea” e resterà allestita dall’8 dicembre 2018 al 7 gennaio 2019.

“Un luogo insolito dalle suggestioni metropolitane accoglie dall’8 dicembre 2018 al 7 gennaio 2019 i manifesti fotografici di Giancarlo Micaroni. – si legge nel comunicato stampa della mostra – Il suo lavoro, dedicato soprattutto alla street photography, trova nell’atmosfera straniante dell’area di risulta uno spazio simbolico particolarmente congeniale, tra auto in sosta, passanti in transito, gente che arriva e gente che parte. Micaroni fotografa l’universo del viaggio, di tutti i viaggi possibili, spostamenti fisici e percorsi intimi dei nostri giorni, ritratti di strada, asciutti eppure emozionanti, che raccontano l’umanità senza giudicarla. Il concetto del bello ne esce stravolto e liberato, la bellezza sgorga da una ruga profonda, da un cappello buffo, da un gondoliere pensoso. Come sempre, gli scatti di Micaroni fermano un istante irripetibile, catturato senza posa: il risultato è un bianco e nero totalizzante in cui il colore, pure assente, viene evocato dai volti, dalle espressioni, dai gesti e dagli angoli urbani che definiscono lo spazio dell’immagine”.

L’assessorato alla Cultura del Comune di Pescara ha deciso di sostenere l’evento consentendo al fotografo pescarese di riempire oltre trenta pannelli tradizionalmente destinati alla pubblicità, tra la vecchia e la nuova stazione.

“Per me – dice l’assessore Giovanni Di Iacovo – la cultura è l’unione di intelligenza e bellezza. Ogni giorno la bellezza è a portata di mano, ma sfugge se non siamo disposti anche solo per un istante ad alzare lo sguardo. È giusto così, perché la bellezza vuole essere cercata, conquistata, non banalizzata. È il senso di questa bellissima mostra che ha reso, per la prima volta nella sua storia, la nostra area di risulta un piccolo museo a cielo aperto. Si chiama Capolinea, è realizzata dal fotografo Giancarlo Micaroni ed è l’idea di dare spazio alla bellezza in questo luogo di frette, impegni, quotidianità”.

Giancarlo Micaroni, è nato nel 1958 a Pescara, città in cui vive. Il suo percorso artistico ha attraversato continue sperimentazioni, tra tecniche pittoriche, installazioni e videoarte. Da qualche anno si dedica esclusivamente alla street photography. Ha all’attivo diverse mostre personali allestite a Pescara, tra le quali “L’ora degli altri” (2014); “Light and black” (2015); “Consueto Disordine” (2016). Inoltre è spesso presente nelle collettive organizzate negli spazi espositivi cittadini. Le immagini di Micaroni sono pubblicate dai principali siti internazionali specializzati, come Street photography in the world; Street Photography – Vivian Maier Inspired; Fine Art Tokyo.

L’inaugurazione della mostra si terrà l’8 dicembre, poco dopo l’accensione delle Luci d’Artista, alle ore 18.30, all’ingresso principale dell’Area di risulta, lato stazione vecchia. Saranno presenti, oltre al fotografo Giancarlo Micaroni, anche l’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo e la scrittrice Angela Capobianchi, che ha curato il testo esplicativo della mostra. Sponsor commerciale dell’evento è Cantina Tollo, che offre una degustazione di vino novello.

Questo il testo del microracconto intitolato Capolinea e appositamente scritto dalla scrittrice Angela Capobianchi:

“Dunque, vediamo se ho capito bene – disse il passeggero – lei ama l’esplorazione, l’esperienza, il ricordo, il dettaglio. La luce da inseguire, gli sguardi da catturare, gli odori e i colori da imprigionare. È a tutto questo che si devono i suoi scatti?”

Il fotografo sorrise. Poi puntò l’obiettivo sul viso dell’altro e fece clic.

“Cosa fa, mi immortala? Ha avuto tanto di quel tempo, durante questo viaggio… Perché proprio adesso, un attimo prima di arrivare?”

“Perché di tutto il tempo del mondo è solo l’attimo che mi interessa. E ora la saluto.”

“Ma siamo al capolinea! Non scende, lei?”

“Io no. Dai capolinea io riparto sempre.”

Angela Capobianchi