Pescara: 120 abusivi nelle Case Popolari

120 alloggi occupati abusivamente alle Case Popolari di Via Rigopiano e non solo, a Pescara, 100 di proprietà della Regione, 20 del Comune. D’Alfonso scrive al Prefetto.

Una vera e proprio emergenza che andrebbe ad influire sulle casse regionali per oltre due milioni di euro. Questo, infatti, il costo sommariamente calcolato, tenendo conto che per ogni sgombero la spesa si aggira sui 20 mila euro. Solo a Via Rigopiano, su 100 alloggi, almeno un’ottantina sono occupati abusivamente, ed i 20 condomini regolari, o giù di lì, vengono quotidianamente vessati e minacciati. Numerose le proteste, l’ultima nei giorni scorsi davanti la Regione in Viale Bovio. Il Presidente della Regione Luciano D’Alfonso ha dato a tutti appuntamento a venerdì prossimo per un tavolo di lavoro dal quale dovrebbe uscir fuori una soluzione. Intanto é stata inviata una lettera al Prefetto di Pescara Gerardina Basilicata, al termine di una riunione svoltasi giovedì scorso alla presenza anche del Procuratore Capo della Repubblica Massimiliano Serpi,  del sindaco Alessandrini, del comandante della Polizia Municipale Carlo Maggitti, del Questore Francesco Misiti e dei vertici di Aca, Ater, del Comando Provinciale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

“Non è accettabile che il denaro pubblico venga impiegato per far fronte a simili situazioni anomale – scrive D’Alfonso –  a discapito invece di un corretto utilizzo in interventi strutturali concernenti la manutenzione, che realizza l’effettivo miglioamento dei beni. La Regione- scrive ancora il Presidente – non può alimentare una situazione che sta rischiando di dare vita a una sorta di mercato parallelo per l’attività di sgombro degli alloggi.  Serve, dunque, l’impiego di risorse umane delle notevoli competenze pescaresi. Competenze finalizzate all’ordine e la sicurezza pubblica, che non riguardano solo le forze dell’ordine, ma anche la Procura stessa che, ad esempio, come avvenuto qualche anno fa, potrebbe contribuire ad abbattere i costi di sgombero di almeno 5mila euro disponendo che le masserizie traslocate degli abusivi non vadano in deposito a spese dell’ente, ma riaffidate ai proprietari. E in caso i proprietari spariscano, inviate direttamente al macero.”