Penne, divieto di caccia vicino all’Oasi del WWF

Divieto di caccia a Penne vicino all’Oasi del Wwf. L’ ordinanza emanata dal sindaco per tutelare i fruitori del sentiero naturalistico.

Divieto di caccia, fino al 31 dicembre 2018, a Penne nell’area tra la città e l’Oasi Wwf ‘Lago di Penne’: lo prevede un’ordinanza per tutelare chi frequenterà il sentiero ‘Serafino Razzi’ da Fonte Nuova alla Pinetina, interessato da lavori di manutenzione della linea fognaria e che da lunedì 22 sarà compreso nella rete sentieristica della Riserva regionale. Il provvedimento mira a scongiurare incidenti. “Quella del sindaco Mario Semproni è una scelta saggia e lungimirante – commenta il vicepresidente Wwf Italia Dante Caserta – che contrasta con l’assurda politica filo-venatoria di molti assessorati regionali alla caccia che troppo spesso fanno prevalere gli interessi della piccola minoranza dei cacciatori su quelli della stragrande maggioranza dei cittadini che vorrebbero potersi godere tutto l’anno le passeggiate in natura senza rischiare di finire impallinati”. “La caccia -aggiunge il delegato Abruzzo Wwf Luciano Di Tizio- non ha giustificazione alcuna se non la gratificazione di chi la pratica”.

“Il decantato contrasto di cacciatori e selettori alla proliferazione di cinghiali – prosegue – è un concetto fuorviante: studi scientifici dimostrano come affrontare il problema (creato dai cacciatori stessi con i ripopolamenti) con i fucili sia deleterio. Sparando si determina aumento della fertilità e destrutturazione dei branchi: aumentano i cinghiali e i danni a coltivazioni e traffico”. Solo a settembre, ricorda Wwf, per le ‘preaperture’ ci sono stati in Italia 4 morti e 13 feriti per armi da caccia tra i quali 2 morti e 5 feriti non cacciatori. Il Wwf Italia ha scritto ai ministri competenti sottolineando che spesso “gli incidenti di caccia sono causati da un’aperta violazione della Legge quadro nazionale (Legge n.157/1992) e di quelle regionali, ad esempio dal mancato rispetto delle distanze minime da strade e centri abitati: è di pochi giorni fa un episodio di spari a poche decine di metri dal canile di Lanciano (Chieti) dove erano presenti volontari e visitatori, compresi bambini”. Gravissimo poi “che con la licenza si possano detenere un numero illimitato di fucili, 3 armi comuni da sparo, 6 armi per uso sportivo e mille cartucce: un vero e proprio arsenale”.