Ospedale Vasto: cedono tubi riscaldamento durante lavori verifica della Asl

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Direzione Asl impegnata a garantire le attività in sicurezza all’ospedale di Vasto dopo il crollo: cedono i tubi del riscaldamento durante i lavori di verifica.

Partiti all’ospedale di Vasto gli accertamenti sulle cause che hanno determinato il crollo, nei giorni scorsi, di una porzione di solaio in una stanza della Chirurgia. E’ stata vagliata preliminarmente l’ipotesi delle infiltrazioni d’acqua che potrebbero aver determinato una ossidazione delle armature metalliche del solai e, proprio mentre erano in corso oggi i rilievi dei tecnici sulla vulnerabilità delle strutture murarie, è scoppiata una delle tubazioni dell’impianto di riscaldamento, causando l’allagamento di diversi locali, esteso fino alla cappella e alla sala della Risonanza magnetica in Radiologia. I disagi sono stati contenuti grazie al tempestivo intervento dei Vigili del fuoco, intervenuti con apparecchi di aspirazione, degli addetti alle pulizie e del personale dei reparti. Alla luce di quanto accaduto, non si esclude un collegamento tra l’episodio di oggi e il crollo del solaio, che potrebbe essere stato determinato proprio da un’infiltrazione partita da perdite d’acqua degli impianti, datati e logorati dal tempo.
L’accaduto ha ulteriormente accelerato l’assunzione di provvedimenti necessari da parte della Direzione della Asl Lanciano Vasto Chieti, sollecitati anche dalle indicazioni contenute nel verbale stilato dopo il crollo dai Vigili del fuoco, i quali hanno invocato azioni a tutela della pubblica incolumità. Si tratta, quindi, di portare a termine il monitoraggio già avviato sulla tenuta dei solai e di eseguire gli interventi di consolidamento necessari per rendere di nuovo agibile le aree sotto osservazione.
Quello della sicurezza di pazienti e operatori è un tema fondamentale in queste ore, nelle quali si rende necessario porre in atto misure di ristrutturazione e ripristino degli ambienti interessati dal distacco che, com’è noto, ha coinvolto anche il piano sovrastante, occupato da Nido e Sala parto. Ma al tempo stesso c’è l’esigenza di preservare la piena ripresa delle attività, specie quelle chirurgiche, che hanno già subito il lungo stop determinato dal Coronavirus. Una rimodulazione, dunque, si rende necessaria, per conciliare sicurezza e assistenza. Pertanto i posti letto di Chirurgia saranno temporaneamente trasferiti negli spazi lasciati liberi dalla Geriatria, accorpata alla Medicina. E’ stata disposta, inoltre, la chiusura momentanea della Sala Parto, la cui tenuta di carico e statica deve essere vagliata dai tecnici. Intanto la Direzione generale ha autorizzato l’utilizzo della sala operatoria per i parti in urgenza.

“I fatti di questi giorni mostrano in tutta evidenza che i nostri ospedali mostrano i segni e i cedimenti del tempo – commenta il Direttore generale della Asl, Thomas Schael – e che la costruzione di un nuovo presidio deve diventare una priorità. Sono certo che istituzioni e forze politiche siano pronte a mobilitarsi per la definizione della dotazione finanziaria necessaria per l’investimento e per trovare un’intesa sul modello e il luogo di realizzazione di un nuovo ospedale che meglio risponda alle esigenze non solo di una città, ma di un territorio ben più ampio”.