No Anagnina: a Roma i comitati di quartiere sostengono Tibus

Non solo Abruzzo: il movimento No Anagnina fa proseliti anche a Roma, dove i comitati di quartiere si preparano a sostenere la Tibus nella querelle con il Comune.

Tibus è il consorzio che, su un’area pubblica comunale, ha realizzato e gestisce l’autostazione Tiburtina, terminal dei bus provenienti dall’Abruzzo e da tante altre regioni. Lo scontro è nato quando l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Linda Meleo, ha annunciato il temporaneo trasferimento dell’autostazione in zona Anagnina, in attesa del nuovo hub di Tiburtina. Per gli Abruzzesi si tratterebbe di una jattura: già l’autostrada ha i suoi problemi, se poi anche con i bus diventasse un’impresa raggiungere la capitale, una buona fetta di quegli otto milioni di viaggiatori che ogni anno sbarcano nell’autostazione Tibus dovrebbe imparare a volare.

“La nostra intenzione – ha precisato l’assessore Meleo – rimane sempre quella di mettere a gara il servizio e recuperare l’area del piazzale est della stazione per dotare la città di un’autostazione più funzionale. Nel frattempo abbiamo individuato l’area di Anagnina, come soluzione temporanea, proprio per assicurare un nuovo hub intermodale per la città, un’area scelta in base agli studi effettuati da parte dei tecnici e uffici capitolini”.

Secondo il Comune di Roma Tibus occuperebbe l’area del piazzale abusivamente dal 2016. La concessione risale al 1999 ed è stata poi prorogata fino al 2016.

“Non siamo abusivi, paghiamo il canone. – replica il consigliere d’amministrazione di Tibus, Tullio Tulli – Il Comune anni fa ha deciso di realizzare l’autostazione, noi l’abbiamo fatta con i nostri investimenti e abbiamo speso 4 milioni di euro. Siamo sempre stati d’accordo sulla gara d’appalto, il Comune di Roma ne parla da due anni ma non la fa”.

IL SERVIZIO DEL TG8:

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